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Salva-consiglieri, corsa contro il tempo per l’approvazione definitiva alla Camera

Corsa contro il tempo per la cosiddetta “salva-consiglieri”, la legge promossa dai parlamentari pugliesi Mauro D’Attis e Dario Damiani che evita la riduzione dei consiglieri regionali da 50 a 40, legata al contenimento della popolazione pugliese al di sotto dei quattro milioni di abitanti.

L’iter

Oggi il testo esaurisce il percorso in Commissione Affari costituzionali alla Camera senza aver inserito nuove modifiche al testo licenziato dal Senato due settimane fa. A questo punto mancherebbe, se non dovessero esserci incidenti di percorso, solo il via libera da parte dell’aula di Montecitorio: ultimo passaggio dopo per il varo definitivo. Tuttavia, ancora non è presente nel calendario dei lavori, stilato dall’ufficio di presidenza per le prossime sedute. Anche se tra oggi e domani è prevista una riunione dei capigruppo che potrà aggiornare l’ordine degli accapi da discutere per la prossima settimana, l’ultima prima della pausa estiva dei lavori, inserendo appunto la legge sulla composizione dei consiglieri regionali.

In aula

Secondo i promotori, l’approdo in assemblea dovrebbe esserci con ogni probabilità entro mercoledì 6 agosto. Anche perché, se ci fosse un rinvio dopo la prima settimana di settembre, quando riprendono i lavori parlamentari, diventerebbe complicato tenerne conto, visto che le elezioni regionali potrebbero essere già convocate. Ecco perché tutti, a Roma e a Bari, confidano in uno sprint legislativo per rendere operativa la nuova legge. Una norma che attendono i possibili candidati con l’ambizione di una conferma o di una elezione nel parlamentino di Via Gentile e che si stanno preparando per la campagna elettorale estiva con appunto l’incognita delle possibilità in campo che aumenterebbero, ovviamente con dieci posti in più.

Le incertezze

La salva-consiglieri è l’ultima incertezza dal punto di vista normativo che resta sul rinnovo della governance dell’ente territoriale pugliese. Infatti, sia la norma anti-sindaci, che imponeva le dimissioni sei prima, che quella sul terzo mandato sono state rese incostituzionali e quindi inefficaci dalla Consulta negli ultimi giorni, liberando di conseguenza proprio l’attuale consiglio da procedere con propri atti.

Intanto, resta l’incognita sui candidati presidente sia nella coalizione del centrosinistra che in quella di centrodestra, bloccate dalle indecisioni di Antonio Decaro la prima e dalle schermaglie tra Forza Italia, che rivendica il candidato, e Lega che aggancia la scelta pugliese a quel che accade in Veneto. Incognite che, però, non coinvolgono i dirigenti pugliesi, ma il tavolo nazionale di ambedue gli schieramenti, visto che la Puglia fa parte di cinque Regioni chiamate al voto in autunno e di conseguenza ogni casella va riempita guardando le altre.

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