Saldi, in Puglia flop in vista: famiglie ko per l’inflazione

Partiranno da domani i saldi in Puglia: per i prossimi 45 giorni i consumatori potranno approfittare degli sconti stagionali in tutti i negozi fisici e online della Regione. È il primo grande appuntamento commerciale dell’anno e uno tra i più attesi, ma le previsioni delle associazioni delineano forti preoccupazioni.

Quattro consumatori su dieci hanno già pianificato di comprare in saldo, con un budget medio previsto di 267 euro, anche se il 38% prevede di spenderne meno di 150 (e c’è un ulteriore 56% che acquisterà solo in caso di offerta interessante), ma il cambiamento climatico complica la partita dei commercianti. Le temperature eccezionalmente miti registrate tra ottobre e dicembre hanno quasi dimezzato (-46%) gli acquisti delle collezioni autunno-inverno, e i negozi arrivano ai saldi senza avere praticamente mai avuto l’occasione di venderle a prezzo pieno. È quanto emerge da un sondaggio condotto da IPSOS per Confesercenti Puglia sulle vendite di fine stagione, integrato da una survey condotta sulle piccole e medie imprese associate a Fismo, l’associazione dei negozi di moda Confesercenti.

L’onda lunga dell’inflazione pesa ancora sui bilanci delle famiglie, e l’acquisto in saldo diventa meno impulsivo e più ragionato. Chi è intenzionato a comprare cerca soprattutto calzature – 58% delle indicazioni – seguiti a stretto giro da maglioni e felpe (56%). La classifica dei desiderata degli italiani per i saldi invernali 2024 prosegue con l’intimo (34%), gonne e/o pantaloni (33%), magliette, canottiere e top (29%), camicie e camicette (27%). Sotto la media le indicazioni per capispalla (21%, lo scorso anno erano il 27%). Il 19% cercherà una borsa, mentre il 17% un abito/completo; il 15% si orienterà invece sulla biancheria per la casa, il 13% su foulard cappelli e altri accessori. Il 12% dei consumatori segnala interesse per l’acquisto di cinture e il 10% articoli di piccola pelletteria portafogli e portacarte. Sui saldi, i negozi fisici mantengono saldamente la preferenza dei consumatori: li sceglie l’83%, contro il 51% che prevede di acquistare online. A convincere i consumatori è la sensazione di avere più garanzie presso un punto vendita fisico, confermata dal 47% degli intervistati. A partecipare alle vendite di fine stagione sarà l’85,5% delle medie e piccole imprese del commercio moda, anche se il 92,1% ritiene che la data di inizio – appena una manciata di giorni dopo l’inizio astronomico dell’inverno, il 23 dicembre, sia troppo anticipata.

«Bisogna rivedere le norme che disciplinano le vendite di fine stagione – commenta Benny Campobasso, presidente nazionale di Fismo Confesercenti e di Confesercenti Puglia – I saldi iniziano in un periodo eccessivamente precoce rispetto al fine stagione, laddove, se si espletassero nel giusto periodo, essi rappresenterebbero un’occasione di grande interesse economico. Le piccole e medie imprese del commercio non hanno un sufficiente tempo per vendere a prezzo pieno, e si vedono costrette a svendere a saldo per seguire l’onda dettata dalla grande distribuzione e dal commercio online. Le condizioni climatiche, con le temperature praticamente estive che si sono protratte per tutto l’autunno, hanno fatto il resto». Per questo, la Fismo, continua a chiedere di posticipare l’avvio dei saldi ad una data più vicina a quella della vera fine della stagione, come già sottolineato in sede di conferenza delle Regioni.

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