C’è Bari che, di qui al 2029, dovrà rinunciare alla bellezza di quasi dieci milioni di euro. Ma non va meglio ad altri capoluoghi come Taranto e Foggia, che in cinque anni vedranno “sfumare” rispettivamente quasi quattro e sei milioni.
Complessivamente è una stangata da oltre mezzo miliardo quella che sta per abbattersi su Regione e Comuni pugliesi. “Colpa” dell’ultima manovra di bilancio che, per far quadrare i conti dello Stato, ha imposto severi sacrifici agli enti locali.
Tanto che ora il Pd va all’attacco accusando il governo Meloni di «fare cassa sulle spalle di Regioni e Comuni» e di «penalizzare famiglie, lavoratori e soggetti deboli».
I numeri
I tagli decisi da Roma dovrebbero far affluire nelle casse di Regione e Comuni pugliesi 65 milioni di euro in meno nel 2025, 96 nel 2026, nel 2027 e nel 2028, quasi 107 nel 2029, più altri 67. Totale: 527 milioni. Il che significa meno risorse per servizi fondamentali come asili nido, trasporto pubblico locale e manutenzione delle strade.
A essere penalizzati saranno tutti i Comuni, a cominciare da Bari. Il capoluogo di regione, infatti, dovrà fare a meno di 937mila euro per quest’anno, un milione e 875mila euro per ciascuno dei prossimi tre anni e infine tre milioni e 174mila euro nel 2029.
Ad accusare i tagli più contenuti sarà Celle di San Vito che comunque dovrà contribuire alla finanza pubblica per quasi 21mila euro in cinque anni: una cifra non irrisoria per il più piccolo Comune della Puglia, recentemente balzato agli onori delle cronache per la mancanza della banda larga che priva residenti e imprese della connessione a internet.
Tra Bari e Celle di San Vito, però, ci sono decine e decine di amministrazioni che nell’arco di cinque anni, per finanziare i servizi ai cittadini, potranno fare affidamento su risorse assai meno cospicue. Qualche esempio? Altamura dovrà rinunciare a un milione e 200mila euro, Barletta a un milione e 600mila euro, Cerignola a 813mila euro, Nardò e Massafra a poco più di mezzo milione.
L’affondo
Insomma, l’allarme lanciato nei mesi scorsi dai parlamentari di centrosinistra sembra aver trovato conferma nei fatti. E nei numeri, soprattutto. «Per coprire i buchi di bilancio causati da condoni e scelte economiche sbagliate – sottolinea Domenico De Santis, segretario regionale del Pd – il governo Meloni ha deciso di togliere risorse ai territori, colpendo direttamente i cittadini.
La Puglia subirà una perdita di fondi senza precedenti, con effetti devastanti su servizi pubblici, sviluppo del territorio e qualità della vita». In concreto, il timore è che la riduzione dei fondi statali si traduca ben presto in meno posti negli asili nido pubblici, meno mezzi per il trasporto pubblico locale, meno strade asfaltate e manutenzione nei centri urbani, meno servizi essenziali ai cittadini.
Di qui l’annunciata mobilitazione del Pd pugliese: «Continuerà a batterci – annuncia e conclude il segretario regionale De Santis -per difendere il diritto dei cittadini a servizi pubblici efficienti e ben finanziati».