Sarebbero a rischio stop i lavori al porto di Molfetta, ma il Comune rassicura. La cooperativa Muratori & Cementisti (Cmc) di Ravenna, che da più di un secolo è specializzata nella realizzazione di grandi opere, ora deve fare i conti con il rincaro dei prezzi delle materie prime e i ritardi negli aiuti governativi. La coop sostiene infatti, sono solo di vantare un credito pari a 5 milioni di euro (di cui tre e mezzo a carico delle casse comunali) ma anche di patire ritardi nell’assegnazione delle somme da parte del ministero delle Infrastrutture come previsto dal decreto varato per fronteggiare il rincaro dei materiali.
La norma, che per Cmc “è inefficace” a causa degli indugi ministeriali, è stata pensata per aiutare le stazioni appaltanti affinché possano, a loro volta, ristorare le imprese che “hanno già sostenuto delle spese” e i subappaltatori che “attendono pagamenti”. Per la cooperativa “l’incasso in tempi brevi del credito è di rilevante importanza, poiché permetterebbe di dare maggiore impulso alle attività di cantiere, supportando lo sforzo che la cooperativa sta facendo per onorare gli obblighi concordatari e dare continuità alla sua attività”, si spiega in una nota in cui si annunciano manifestazioni da parte dei lavoratori.
I lavori che rischiano lo stop, del valore complessivo di oltre 20 milioni e mezzo di euro, riguardano la salvaguardia e messa in sicurezza alla navigazione e l’ormeggio del porto commerciale di Molfetta. “Non ci sarà alcuno stop al cantiere del nuovo porto, i cui lavori si sono conclusi per la parte già appaltata”, assicura il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, intervenendo su quanto dichiarato dalla Cmc sul credito vantato nei confronti del Ministero. “Il Comune – continua il primo cittadino – si accinge a varare i lavori della priorità 2 e 4” e se “il Ministero sta ancora istruendo i Sal (Stato avanzamento lavori) per il caro materiale derivanti dal cosiddetto decreto materiali, il Comune ha già erogato una cospicua tranche per i Sal straordinari ed erogherà il saldo appena si avranno notizie dal Ministero”.
“Comunque – conclude Minervini – vi è la copertura dei fondi ministeriali già ricevuti”