È giallo sulla lettera “anti-Amati” circolata ieri nelle redazioni e fra i consiglieri regionali di Azione e Per la Puglia all’indomani del rimpasto di giunta varato dal governatore Michele Emiliano e delle prime contrarietà espresse il capogruppo di Azione Ruggero Mennea.
Mennea nega
Lo stesso Mennea, indicato come il possibile ispiratore del documento, lo disconosce in pieno. «Non ho mai fatto circolare nulla di simile, una velina anonima, senza firme – spiega Mennea – Vero è che il nostro gruppo si riunirà a breve per decidere la linea da adottare nei confronti del presidente Emiliano e della maggioranza dopo la nomina non concordata di Amati». L’indicazione per l’ex presidente della Commissione Bilancio, in sostanza, «è piovuta dall’alto, senza l’ascolto preventivo del gruppo regionale che avrebbe dovuto riunirsi per decidere». Un blitz che ha scatenato probabilmente mal di pancia fra i consiglieri di maggioranza del brindisino, il consigliere dem Maurizio Bruno o il presidente della Commissione Sanità Mauro Vizzino. Senza contare il sonoro “schiaffo in faccia” al leader nazionale Carlo Calenda che il presidente Emiliano ha cercato via sms poche ore prima di firmare il decreto di nomina di Amati, ma senza poi parlare con il capo di Azione, né tanto meno ottenere da lui il via libera. Di più, a detta di Mennea c’era un accordo all’interno del gruppo in base al quale solo a quest’ultimo sarebbe spettata l’ultima parola sul nome da indicare per l’assessorato. Da qui l’affondo del commissario di Azione: «Ora come ora Amati rappresenta solo se stesso in giunta regionale, sarà il gemello dell’assessore Stea, un solo rappresentante che potrà contare solo sul suo voto. Nessuno potrà dire che Azione sia entrata nella giunta regionale». Una posizione dura che nei prossimi giorni sarà cristallizzata nella linea politica di Azione con la possibilità di ritirare l’appoggio alla maggioranza.
La Commissione
Nel frattempo ieri l’ex presidente Amati s’è congedato dalla Commissione Bilancio che ha guidato per otto anni ringraziando commissari e collaboratori. «Vi ringrazio tutti – ha detto in aula – Tornerò qui nella veste di assessore per continuare a seguire tutti i temi più importanti per i cittadini pugliesi». Poi s’è recato nel suo nuovo ufficio, peraltro non ancora pronto, e ha salutato dirigenti e collaboratori dei dipartimento bilancio, finanze, ragioneria e affari generali.
L’opposizione
Caustico, invece, il commento del gruppo d’opposizione di Fratelli d’Italia. «Se il buongiorno si vede dal mattino, i problemi interni alla maggioranza di Michele Emiliano sono tutt’altro che risolti, visto che questa mattina in Commissione Bilancio il neoassessore al Bilancio, ma anche e ancora presidente della Commissione Bilancio, Fabiano Amati, in versione double face, non c’erano i numeri per approvare i debiti fuori bilancio per i tanti mal di pancia ancora presenti nella maggioranza. A cominciare dal Pd dove è evidente che lascelta di Amati non è venuta, come era normale che fosse, dopo un confronto fra Emiliano e il partito di appartenenza di Amati, ma per un braccio di ferro fra il piddino della Bat Filippo Caracciolo e il piddino brindisino Maurizio Bruno, vinto dal primo che aveva messo un veto sul concittadino barlettano Ruggero Mennea». Da qui l’amara conclusione: «Scaramucce che nulla hanno a che vedere con gli interessi dei pugliesi, ma con posizionamenti elettorali in vista delle Regionali previste fra un anno».