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Rimpasto di Giunta in Puglia, rottura vicina tra Emiliano e Azione: l’ultima parola a Calenda

Azione si accinge ad abbandonare di nuovo la maggioranza in Regione Puglia con un provvedimento di espulsione dal partito in cottura per il neo assessore al bilancio Fabiano Amati. È quanto trapela dal vertice tenuto a Roma fra il capogruppo pugliese di Azione, Ruggiero Mennea, e i vertici del partito presieduto dal leader Carlo Calenda.…

Azione si accinge ad abbandonare di nuovo la maggioranza in Regione Puglia con un provvedimento di espulsione dal partito in cottura per il neo assessore al bilancio Fabiano Amati. È quanto trapela dal vertice tenuto a Roma fra il capogruppo pugliese di Azione, Ruggiero Mennea, e i vertici del partito presieduto dal leader Carlo Calenda. Una riunione sospesa e aggiornata in attesa della decisione finale da parte dello stesso Calenda, intenzionato a intervenire in via ufficiale in prima persona sullo spinoso caso Puglia.

Il confronto

In precedenza, invece, il confronto è stato molto serrato. La delegazione pugliese ha relazionato nei minimi dettagli ai colonnelli romani i retroscena del rimpastino varato dal governatore Emiliano “reo”, secondo i calendiani, di aver fatto di testa sua nominando Fabiano Amati senza ascoltare le decisioni del gruppo regionale. Uno schiaffo ai vertici nazionali che avevano messo in guardia Emiliano prima del rimpastino: «Ti ringraziamo per l’assessorato, ma il nome lo scegliamo noi». Non è andata così e l’indicazione di Amati ha creato un nuovo e pericoloso strappo considerando i trascorsi turbolenti di questa legislatura, in particolare fra lo stesso Amati ed Emiliano, e la faticosa ricucitura avvenuta negli ultimi mesi. A favorire la mediazione il capogruppo Mennea che ambiva alla promozione in giunta regionale per valorizzare il lavoro diplomatico svolto, ma è stato ostacolato dal veto dell’ex collega di partito, Filippo Caracciolo, capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale.

Il retroscena

Ad aggravare il quadro, rincarano la dose da Azione, la presunta trattativa sotto banco con Emiliano condotta e portata in porto da Amati, ex segretario pugliese di Azione. In realtà, raccontano fonti dalla presidenza, l’indicazione del consigliere fasanese sarebbe frutto di una scelta autonoma del governatore che, come spesso accade in questi casi, decide per conto suo contro tutto e contro tutti. L’unica certezza è che si profila una rottura dei rapporti con esiti imprevedibili sulla tenuta della maggioranza considerando che a oggi il centrosinistra non può contare sul pieno appoggio del Movimento Cinque Stelle, uscito dalla maggioranza dopo le inchieste giudiziarie dei mesi scorsi.

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