Rigassificatori, Amati: «Scelti Ravenna e Piombino a discapito di Brindisi o Taranto. Per ignavia abbiamo perso un’occasione»

Il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati dichiara: «Per i rigassificatori offshore sono stati scelti per ora Ravenna e Piombino, con i presidenti delle due regioni Bonaccini e Giani commissari. E noi? Noi abbiamo perso un’altra occasione per ignavia e senza nemmeno combattere. E tutto questo per l’indisponibilità ad assumere una decisione ambientalista, purtroppo assecondando opinioni no-a-tutto inquinanti e insalubri. Era questa la prima occasione a disposizione per reclamare impianti produttivi con garanzia di sicurezza ambientale, anche per compensarci dei decenni passati ad accettare impianti altamente nocivi. Invece, niente. Un punto di vista politico decrescitista si aggira come uno spettro per la nostra regione e la maggior parte dei politici si rivelano disimpegnati pure nel porre almeno una prima domanda elementare e contro-intuitiva a chi ostacola la prosperità, la sicurezza ambientale e la pace: ma i presidenti Bonaccini e Giani, i sindaci di Ravenna e Piombino, sono così tanto matti da reclamare per i loro territori gli impianti energetici accordati con la transizione ambientale? Le posizioni decrescitiste e senza senso sono purtroppo avallate da pezzi di classe dirigente nascosta nel silenzio e nella speranza che il Governo nazionale decida il meglio per noi, imponendo le infrastrutture utili e necessarie, così da poter sbandierare come giustificazione, ai decrescitisti no-a-tutto, un capro espiatorio. Questa posizione, attendista e provvidenziale, non tiene nel conto di regioni e comuni che invece reclamano l’inserimento nei propri territori delle infrastrutture energetiche pulite, per cui il Governo nazionale non ha alcun interesse a imporre una decisione in nostro favore; di solito le cose s’impongono quando non c’è alcuno che le vuole. Ecco perché si tratta di una partita persa, nella sola residua speranza che il programma di rigassificatori offshore si allarghi, sicché per la Puglia si apra una possibilità decisa dal Governo nazionale anche per superare le nostre inerzie e la nostra mancanza di lungimiranza».

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