In occasione della “Giornata mondiale dell’olivo“, Coldiretti Puglia ha annunciato i progressi nel ripristino degli oliveti colpiti dalla Xylella in Salento, con l’introduzione di 100mila olivi di varietà resistenti, tra cui lecciana e leccio del corno, nell’ambito del progetto “Resixo“.
«Questo progetto, realizzato con Unaprol e Cai, mira a ricostruire il patrimonio olivicolo devastato dal batterio, attraverso la fornitura di piante certificate, consulenza tecnica e supporto finanziario. La Xylella ha infettato oltre 21 milioni di alberi su 183mila ettari, causando danni irreparabili – ricorda Coldiretti Puglia, sottolineando che la rigenerazione è ancora in fase iniziale – con circa 3 milioni di olivi reimpiantati rispetto al numero totale di piante colpite»
Monitoraggio, rimozione degli alberi infetti e prevenzione dei vettori contaminati restano essenziali per contenere il batterio, che continua ad avanzare verso nord, raggiungendo la provincia di Bari, continua l’organizzazione.
L’olivicoltura pugliese, pilastro economico e ambientale con 60 milioni di olivi e un valore di 1 miliardo di euro, è messa a dura prova, insiste, spiegando che per proteggere questo patrimonio, si investe anche nella ricerca: il progetto “Resixo”, condotto dal Cnr, sta studiando nuove varietà resistenti derivanti da incroci naturali.
Già 23 semenzali asintomatici sono stati riprodotti e sottoposti a test di patogenicità, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni sostenibili. Nel frattempo, Coldiretti insiste sulla necessità di rimuovere gli olivi secchi e accelerare i reimpianti, puntando su tecnologie innovative e una gestione moderna. La biodiversità, inclusi gli olivi monumentali, rappresenta una speranza concreta, insieme alla rinaturalizzazione e alla diversificazione agricola.
L’olivo, simbolo della Puglia, resta al centro di una sfida cruciale per preservare paesaggio, turismo ed economia regionale, conclude Coldiretti Puglia.