Categorie
Politica Puglia

Regioni in crisi, il punto di vista di Gianvito Mastroleo: «Tradito lo spirito iniziale»

«Le regioni si sono allontanate dal modello iniziale e costituzionale. E, aggiungo, dopo cinquant’anni, è ora di pensare una riforma degli statuti regionali, anche in Puglia». Esordisce così, Gianvito Mastroleo, storico esponente socialista della vita politica pugliese, oggi presidente onorario della Fondazione di Vagno. Lucidissimo novantenne, Mastroleo pone alcuni problemi politici e istituzionali: «Il regionalismo vive una crisi grave e uno degli elementi di questa crisi è l’elefantiasi nella quale tutte le regioni sono cadute, non solo la Puglia».

Elefantiasi regionale

Per «elefantiasi» Mastroleo intende una crisi burocratica e amministrativa che blocca l’azione politica regionale sul territorio e impedisce un rapporto collaborativo con lo Stato centrale, le altre regioni e soprattutto gli altri enti locali. «Le Regioni – spiega – si sono allontanate dal modello iniziale costituzionale, che le definiva come enti di programmazione, pianificazione e alta amministrazione. Di programmazione e pianificazione ormai se ne parla sempre più raramente, mentre l’amministrazione è normale , se non bassa amministrazione, per cui oggi le regioni scoppiano, a danno della loro efficienza ed efficacia».

La sindrome dell’antagonismo

Una sindrome ha colpito il sistema regionale: «Le Regioni sono state contagiate dalla sindrome del regionalismo antagonista, abbandonando l’idea originaria del regionalismo collaborativo, verso l’alto, ma in particolare verso il basso, Provincie, Comuni e Città metropolitane. E infatti un tempo si parlava di sistema regionale, non solo per un’esigenza di distribuzione del potere, ma per dare attuazione al principio di sussidiarietà previsto dalla Costituzione».

Questa sindrome ha lacerato nel profondo il Consiglio regionale: «E’ venuta meno la consapevolezza di un principio democratico fondamentale, quello per cui il consigliere regionale, quando è in aula, rappresenta il popolo della Puglia, di una Puglia intera, così come i consiglieri comunali rappresentano il popolo di una comunità intera. Disertare la riunione del Consiglio regionale, impedirne lo svolgimento dei lavori, facendo mancare il numero legale anche per questioni di bassissimo livello, sia politico che amministrativo, è una gravissima violazione del principio della rappresentanza. E qui purtroppo devo dire che è mancato il manico della politica: diciamo la verità, qualsiasi altro presidente di giunta o di Consiglio avrebbe dovuto prendere una posizione ben più severa di quella che è stata presa, sia da parte dell’uno che da parte dell’altra».

Lascia un commento Annulla risposta

Exit mobile version