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Regione Puglia, scatta la spending review: è “caccia” ai 47 milioni per la sanità

È caccia agli sprechi e ai fondi non utilizzati, in Regione Puglia, per recuperare parte del buco della sanità già coperto il 29 aprile scorso. È questa la spending review avviata dall’Assessorato al Bilancio su richiesta del Consiglio regionale e inserita nella seduta di fine aprile sul risanamento del debito sanitario. La svolta E così…
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È caccia agli sprechi e ai fondi non utilizzati, in Regione Puglia, per recuperare parte del buco della sanità già coperto il 29 aprile scorso. È questa la spending review avviata dall’Assessorato al Bilancio su richiesta del Consiglio regionale e inserita nella seduta di fine aprile sul risanamento del debito sanitario.

La svolta

E così l’assessore Fabiano Amati ha avviato una serie di tavoli tecnici con i dieci Dipartimenti, i bracci operativi degli Assessorati, per cominciare a raschiare il fondo del barile. I primi a essere ascoltati sono stati i direttori del Dipartimento dello Sviluppo, Gianna Elisa Berlingerio, quello del Bilancio, Lino Albanese, quello del Turismo, Aldo Patruno, e quello dell’Agricoltura, Gianluca Nardone. L’obiettivo? Avviare il monitoraggio delle uscite e dei capitoli in cui risultano residui attivi, risorse non utilizzate: fondi da mettere insieme per ridurre il prelievo, già effettuato, dall’extragettito fiscale. Quest’ultimo è il surplus di tasse pagato dai cittadini pugliesi nel 2024 utilizzato a copertura del deficit della sanità (174 milioni in tutto) per un importo di 47 milioni di euro, da restituire allo Stato con due rate da 23,5 milioni di euro nel 2026 e nel 2027.

Il monitoraggio

«La Giunta e il Consiglio regionale – spiega l’assessore Fabiano Amati – mi hanno chiesto di svolgere questo monitoraggio finanziario. E devo subito dire che ho registrato massima disponibilità da parte di tutti. Da una prima valutazione emerge che, se tutti i settori seguissero l’esempio dato dallo Sviluppo economico, riusciremmo con un piccolo sacrificio su ognuno dei dipartimenti a recuperare in toto i 47 milioni. Ecco perché accendere un faro sulle uscite, risparmiare e recuperare risulta decisivo per una politica di bilancio sana ed efficace che può dirottare poi i risparmi settori dimenticati, a cominciare dalla cultura».

Le cifre recuperate

Quanto è già riuscita a recuperare la Regione dalla spending review e da quali partite economiche? «Non ci sono grandi cifre, ci sono piccole somme – continua l’assessore Amati – A volte anche mille o 2mila euro, che, rastrellate dalle centinaia di capitoli del bilancio e moltiplicate per i dieci Dipartimenti, tirando la riga parliamo di cifre importanti che arrivano a decine di milioni di euro. Ci vuole solo un po’ di pazienza».

Il dubbio

Viene da chiedersi, dopo le polemiche delle scorse settimane e la corsa contro il tempo per ripianare il deficit del comparto sanitario, perché nessuno abbia pensato prima a una sana spending review. «Io non posso dire che nessuno lo abbia mai fatto, io rispondo ad una richiesta del consiglio», chiosa il delegato al Bilancio dell’amministrazione Emiliano. Eppure sembra facile racimolare risorse tra le pieghe del bilancio pugliese: «Come in ogni amministrazione – conclude l’assessore Amati – c’è una parte di virtù e una parte di sprechi. In ogni casa si vive la stessa condizione ma, se ci si dimostra attenti fino all’ultimo centesimo, si fanno cose buone e alla fine si riesce anche a risparmiare».

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