Era un risultato già scritto, fotografato da sondaggi che mai come questa volta, avevano raccontato in anticipo come sarebbe stato composto il nuovo Consiglio regionale. Eppure, la roulette nelle urne ha riservato diverse delusioni come sempre accade in ogni competizione. Amarezze che hanno colpito esclusi eccellenti dal nuovo parlamentino di via Gentile: sia tra i consiglieri uscenti che tra quanti hanno provato ad entrarci.
Partendo da questi, se si esclude l’ormai ex presidente, Michele Emiliano, il più noto tra gli esclusi eccellenti è il suo predecessore, Nichi Vendola. Il protagonista della rivoluzione gentile del 2005, che aveva imposto la sua candidatura come consigliere semplice al riluttante candidato presidente, Antonio Decaro, fallisce il colpo a causa del risultato insufficiente ottenuto da Alleanza Verdi e Sinistra che riesce a superare la soglia di sbarramento del 4 per cento solo a Bari e Bat.
Mentre è particolarmente severo è il risultato a Brindisi dove, nonostante corresse l’ex sindaco Roberto Rossi, Avs raggiunge solo il 2,7 per cento. Con lui, non torna in aula la sua ex assessora alla Sanità, la foggiana Elena Gentile, con volontà di revanchismo e a Lecce. l’ex assessora Anna grazia Maraschio.
Altro escluso eccellente è l’ex dirigente del settore Cultura della Regione, Aldo Patruno, che non c’entra l’elezione con i pentastellati. Così come non conquista lo scranno l’ex consigliere di Emiliano, Rosario Cusmai. Mentre non basta l’exploit di Fratelli d’Italia a consentire l’ingresso di Domenico Damascelli candidato nella circoscrizione di Bari, nella perpetua lotta di posizioni fra il sottosegretario Gemmato e le truppe ancora fedeli a Raffaele Fitto, impegnato in altri compiti, piazzando l’uscente Scatigna.
La lista degli esclusi raccoglie, inoltre, diversi assessori e consiglieri uscenti. Tra questi c’è Fabiano Amati, titolare del Bilancio, candidato in «Per la Puglia», che ha condotto un lavoro senza posa in sanità e cui non bastano ottomila preferenze. Perde il seggio anche Gianni Stea, assessore al Contenzioso, promotore della lista «Popolari con Decaro».
Stessa sorte a un altro big dell’ormai lista «Con»: Gianfranco Lopane che ha guidato il settore del Turismo nella passata legislatura. Anche nel Pd ci sono cogenti delusioni come quella del capogruppo Paolo Campo, giunto quinto nella lista di Foggia: troppo poche le sue preferenze per essere eletto. In sua compagnia, sono fuori altri consiglieri dem: Sergio Blasi a Lecce, Lucia Parchitelli a Bari, Maurizio Bruno di Francavilla, Enzo Di Gregorio di Taranto. Così come non bastano i consensi ottenuti da Ruggero Mennea nella Bat, altro big della passata legislatura.
Stessa sorte anche per l’ex Movimento 5Stelle, Grazia Di Bari nella Bat che paga il flop di Avs, nelle cui liste era transitata. Tra le civiche, restano fuori i consiglieri uscenti Sergio Clemente, Mauro Vizzino e Alessandro Leoci. Anche sul fronte opposto non mancano gli addii. Saluta il lungomare di Bari Jospeh Splendido della Lega a Foggia, scavalcato da Napoleone Cera, insieme al collega di partito Giacomo Conserva di Martina Franca. Mentre tra i forzisti non sono rieletti Antonio Raone di Lecce, Giuseppe Tupputi nella Bat e Massimiliano Stellato di Taranto. Intanto alcuni consiglieri uscenti sarebbero già pronti per i ricorsi.










