Lettere, precisazioni, puntualizzazioni, richiami di norme e procedure. Il nuovo anno ala regione si apre con un’aspra polemica e strascichi che si portano da prima delle festività natalizie e dal pasticciaccio del voto nell’aula di via Gentile. Se la consigliera Laricchia continua la sua battaglia da battitrice libera, nel centrosinistra si consuma il braccio di ferro tra la presidente dell’aula Loredana Capone e il presidente Michele Emiliano.
La precisazione
Capone non prede tempo e fa arrivare una breve ma forte precisazione del suo operato e quello dell’ufficio di presidenza. «L’ufficio di presidenza ha doverosamente preso atto dell’errore formale che c’era stato in Consiglio regionale quando la proposta di legge della consigliera Laricchia era stata respinta nonostante avesse ottenuto la maggioranza dei voti necessari» si legge nella nota dove si aggiunge «la decisione, richiesta formalmente dalla consigliera Laricchia, è stata comunque adottata dopo l’acquisizione e la presa d’atto dell’istruttoria e del parere della segretaria generale. L’ufficio ha quindi necessariamente sanato la situazione e, come accade per gli emendamenti approvati, anche questo è stato inserito nel testo complessivo del bilancio. Abbiamo pertanto rispettato il voto dell’aula che è sovrano in democrazia. Sono donna delle Istituzioni e questi principi sono cardine della mia azione quotidiana».
La questione
Dopo la diffusione della notizia su un esposto che il presidente della regione, Michele Emiliano, ha presentato in Procura circa «un possibile falso contenuto nella legge di bilancio» approvata dal parlamentino di via Gentile lo scorso 20 dicembre, in quanto nella versione finale è stato inserito un emendamento, sulla trasparenza nelle nomine, approvato in aula dai consiglieri regionali, ma dichiarato respinto sulla base di una interpretazione dello Statuto poi riconosciuta erronea dall’Ufficio di presidenza, si alza la polemica politica. L’autrice dell’emendamento, la consigliera del Movimento 5Stelle, Antonella Laricchia, afferma che «la reazione scomposta del presidente dimostra che i miei sospetti sui tentativi di condizionare la presidenza erano fondati».
Continua Laricchia «la norma proposta non limita le prerogative del governatore ma introduce criteri di trasparenza, imparzialità e professionalità per le nomine regionali. Questo emendamento è il frutto di un voto regolare e di una correzione istituzionale che rafforza la credibilità del Consiglio regionale». sarcastici i forzisti in Consiglio regionale «Avevamo da subito stigmatizzato il ‘modus operandi’ della maggioranza che, anche in occasione del bilancio di previsione, aveva preso la rincorsa per moltiplicare le poltrone e per far proliferare gli incarichi», affermano i consiglieri di Forza Italia Paride Mazzotta, Paolo Dell’Erba, Massimiliano Di Cuia, Francesco La Notte e Giuseppe Tupputi, Movimento 5 Stelle ma molto critica con Emiliano e la sua coalizione, sulla modifica della normativa sulle nomine e sulle designazioni di competenza regionale nelle società partecipate o nelle agenzie regionali.