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Regione Puglia, arriva la rivoluzione Decaro: via al turn over tra i dirigenti

In attesa della proclamazione ufficiale da parte della Corte d’Appello di Bari - in forte ritardo per il mancato invio ad oggi dei faldoni elettorali dalle province - l’entourage del neo governatore Antonio Decaro lavora già al riordino dei vertici amministrativi regionali. Una rivoluzione annunciata come graduale, ma che si preannuncia tutt’altro che soft. Il…
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In attesa della proclamazione ufficiale da parte della Corte d’Appello di Bari – in forte ritardo per il mancato invio ad oggi dei faldoni elettorali dalle province – l’entourage del neo governatore Antonio Decaro lavora già al riordino dei vertici amministrativi regionali. Una rivoluzione annunciata come graduale, ma che si preannuncia tutt’altro che soft. Il primo tassello riguarderà l’architettura interna della macchina regionale, con l’addio al modello organizzativo Maia 2.

Il precedente

Introdotto nel 2020, Maia 2 puntava a una burocrazia più rapida e performante, «ambidestra», capace cioè di combinare rigore amministrativo e creatività grazie alle sezioni, unità più flessibili orientate a digitalizzazione e progetti smart. Nella pratica, però, il sistema non ha sempre mantenuto le promesse: soprattutto sul fronte dei controlli, considerato dagli stessi uffici uno dei punti più fragili.
Ed è proprio da qui che Decaro vuole ripartire. L’obiettivo dichiarato è costruire un percorso decisionale più solido e verificabile, capace di incrociare correttamente passaggi tecnici e scelte politiche. Una necessità urgente alla luce delle sfide che attendono la Regione: sanità, emergenza idrica, sviluppo economico, urbanistica, i dossier più caldi del prossimo quinquennio.

Le prime mosse

La prima scelta è già ufficiale: accanto alla portavoce Aurelia Vinella, il ruolo di capo di gabinetto sarà affidato a Davide Pellegrino, funzionario di lungo corso, già protagonista nell’era Vendola. Figura tecnica e al tempo stesso politica, Pellegrino sarà il perno del nuovo assetto e l’uomo di fiducia del governatore, con il compito di coordinare l’intera macchina regionale. Parallelamente, si profila uno spoil system profondo sui 12 direttori di dipartimento, tutti in scadenza a fine dicembre. Molte posizioni potrebbero saltare per imprimere la discontinuità che Decaro considera centrale. A questo si aggiungerà una possibile redistribuzione delle deleghe di giunta: accorpamenti, sdoppiamenti, e perfino la nascita di super assessorati per affrontare in modo più integrato le grandi emergenze.

Capitolo politica

Le prime indiscrezioni parlano di una squadra costruita attorno ai più suffragati: Francesco Paolicelli, Elisabetta Vaccarella del Pd, Toni Matarrelli, l’ex sindaco di Gallipoli Tommaso Minerva. Per la lista Decaro Presidente potrebbe entrare in giunta il medico esperto in cure palliative Felice Spaccavento. Nei Cinque Stelle si fanno i nomi del confermato Cristian Casili e di Antonella Laghezza.

La sanità resta la casella più delicata: si valuta un tecnico di profilo nazionale, ma non tramonta l’ipotesi di un big politico come Donato Pentassuglia. Il filo rosso rimane uno: discontinuità. Decaro vuole imprimere un cambio di passo netto, e le prime mosse sembrano andare esattamente in questa direzione.

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