In attesa della proclamazione ufficiale del neo presidente regionale, Antonio Decaro – si parla di fine dicembre – continua a tenere banco il più classico dei discorsi post-elettorali: il toto-assessori. E mentre il governatore ripete con prudenza il suo «ne riparliamo dopo i dati ufficiali», dentro e attorno al suo cerchio magico i giochi sono già in movimento da giorni.
Le trattative corrono tra i capi politici della coalizione – Pd, Cinque Stelle, «Decaro Presidente» e «Per la Puglia» – e il quadro che si delinea è quello di una giunta costruita sullo schema 4-2-1-1, con due assessori esterni e un equilibrio di genere perfetto: cinque donne e cinque uomini. Il Partito democratico, forte del suo 26% e della centralità nel progetto decariano, è destinato ad occupare quattro caselle più la presidenza del Consiglio regionale. E in quota Pd c’è un nome che non si discute: quello di Francesco Paolicelli, presidente uscente di commissione, recordman di preferenze nel collegio di Bari con oltre 33 mila voti. Per lui sarebbe pronta la delega allo Sviluppo economico, comparto strategico in vista della nuova programmazione europea e dei fondi da canalizzare sulle imprese.
La seconda poltrona di peso, la Sanità, dovrebbe andare al decano dell’aula, Donato Pentassuglia. Quarta legislatura, già assessore alla Salute nell’era Vendola, decariano della primissima ora, resta il profilo più esperto per maneggiare la macchina più complessa della Regione.
Il terzo assessorato Pd è un rebus aperto. In corsa l’ex sindaco di Gallipoli, Tommaso Minerva, ma prende quota anche l’ipotesi di un ticket tutto al femminile con Elisabetta Vaccarella, oggi assessora a Bari, destinata al Welfare, e Debora Ciliento, eletta nella Bat e considerata molto vicina al deputato Francesco Boccia. Ciliento potrebbe confermare la delega ai Trasporti oppure scivolare su un incarico senza portafoglio.
La presidenza del Consiglio regionale, altra casella cruciale, potrebbe andare a Toni Matarrelli, sindaco di Mesagne da record e presidente uscente dell’Autorità idrica. In uscita invece due pezzi da novanta della stagione emilianea: Raffaele Piemontese, ex vicepresidente, e Loredana Capone, presidente del Consiglio, entrambi proiettati verso una candidatura alle politiche del 2027. Per la lista Decaro Presidente, i nomi più accreditati sono Felice Spaccavento (Bat) e Silvia Miglietta (Lecce).
Sul fronte Cinque Stelle dovrebbe rientrare in giunta la foggiana Rosa Barone, già assessora al Welfare e poi dimessasi dopo la decisone di Conte di ritirare la delegazione assessorile a seguito delle vicende giudiziarie che hanno interessato Palazzo di Città, a Bari. A chiudere gli assessorati politici è la lista «Per la Puglia», che punta su due figure: l’assessore uscente Sebastiano Leo (Brindisi) e Saverio Tammacco, presidente di commissione della Bat.
Restano infine le due caselle esterne: una, quasi scontato, riservata all’uscente Michele Emiliano, che dovrebbe restare in squadra fino al 2027; l’altra, in quota Alleanza Verdi e Sinistra, dove il duello è tra Anna Grazia Maraschio, già assessora all’Ambiente, e Ines Pierucci, ex assessora alla Cultura del Comune di Bari. Ma nelle ultime ore si parla di un profilo nazionale di Avs, al momento top secret, con un identikit di altissimo livello che andrebbe a qualificare la giunta Decaro.
Il puzzle è quasi completo. Manca solo il sigillo della proclamazione. Poi, per Decaro, sarà il momento delle scelte vere.










