Colpo di scena nel cuore della crisi politica del centrosinistra regionale. Le opposizioni di centrodestra stanno lavorando ad un patto di fine legislatura da offrire al presidente Emiliano per uscire dalle secche e portare in porto il mandato senza ulteriori scossoni.
La mossa a sorpresa
È finalizzata ad evitare il collasso istituzionale, considerando la crisi in cui è sprofondata la maggioranza incapace di mantenere i numeri in aula e dilaniata da faide interne aggravate dalla campagna elettorale. Un quadro disastroso che vede il Parlamentino pugliese praticamente paralizzato da mesi con le sedute che si chiudono tutte con lo stesso finale: mancanza del numero legale. Da qui la proposta partita dal consigliere leghista Fabio Romito e condivisa dai colleghi del gruppo.
La tregua
Obiettivo è realizzare una sorta di tregua con la giunta Emiliano che potrebbe spingersi fino ad accantonare la mozione di sfiducia contro il governatore depositata qualche settimana dai sovranisti. In cambio il centrodestra chiederà un patto di fine legislatura condiviso, nell’interesse dei cittadini, con pochi punti concordati nell’ambito di un dibattito pubblico in cui Emiliano sarà chiamato a suggellare l’intesa.
I provvedimenti
In ballo una serie di provvedimenti strategici come la sanità, i conti pubblici con la manovra di assestamento di bilancio ed i debiti fuori bilancio scaduti, passando per l’ex Ilva. Un gesto di responsabilità, insomma, per salvaguardare l’istituzione ed assicurare un finale dignitoso ad un finale di legislatura a dir poco imbarazzante. Tuttavia la proposta fa discutere ed al momento divide lo stesso centrodestra. Forza Italia, ad esempio, la ritiene un autogol considerando il momento di massima crisi degli avversari che andrebbe sfruttato per assestare il colpo finale. Fratelli d’Italia, invece è possibilista.
Il centrosinistra
Sull’altro fronte il Pd osserva, attende un segnale concreto visto che la stessa proposta avanzata dal gruppo Dem nei mesi scorsi fu rispedita al mittente. Mentre l’ago della bilancia potrebbero essere i Cinque Stelle che al momento assicurano appoggio esterno all’alleanza di governo. Per il governatore Emiliano, invece, isolato politicamente, potrebbe rappresentare una via d’uscita. Anche se circola una tesi diversa: visto il quadro politico incerto Emiliano potrebbe anche pensare a dimettersi per prender tempo determinando lo scioglimento anticipato del consiglio regionale ed elezioni nel giro di sei mesi, a gennaio 2026 così come prevede la legge regionale. Sia come sia i gruppi di centrodestra si riuniranno il 14 luglio per andare avanti o bloccare l’iniziativa. Se davvero il patto partorirà sarà un inedito rispetto alla grammatica tradizionale della politica con la minoranza che va in soccorso di una maggioranza ormai dissolta ed in stato comatoso.