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Regione Puglia, Emiliano su legge stabilità: «La vicenda di cui si discute non ha nulla di politico»

«Le scelte politiche sottese all'emendamento che ha causato questa vicenda, non sono da me sindacabili all'atto della promulgazione di una legge regionale». Lo dichiara, in una nota, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano che sulla promulgazione della legge di stabilità regionale 2025, ha scritto al procuratore capo della Repubblica di Bari, Roberto Rossi. «Il dibattito politico è avvenuto…

«Le scelte politiche sottese all’emendamento che ha causato questa vicenda, non sono da me sindacabili all’atto della promulgazione di una legge regionale». Lo dichiara, in una nota, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano che sulla promulgazione della legge di stabilità regionale 2025, ha scritto al procuratore capo della Repubblica di Bari, Roberto Rossi.

«Il dibattito politico è avvenuto durante l’intera seduta del consiglio regionale del 18 dicembre 2024 che si è conclusa con il voto chiaro ed inequivocabile dei 31 consiglieri che hanno approvato il testo definitivo della legge di bilancio. Quindi, la vicenda di cui si discute non ha nulla di politico, ma attiene alle modalità di formazione della volontà legislativa, la più delicata delle procedure previste dalla Costituzione e dallo Statuto della Regione Puglia, in quanto attinente alla sovranità del popolo esercitata attraverso i suoi rappresentanti legittimamente eletti – spiega -. In sede di promulgazione, ho rilevato che il testo della legge trasmesso dal competente Ufficio consiliare conteneva un articolo (242), corrispondente ad un emendamento (111), non compreso nel testo definitivo della legge approvato il 18 dicembre 2024, aggiunto dopo la votazione finale», va avanti Emiliano.

«Tanto che, l’iniziale attestazione di conformità del testo trasmesso a quanto votato nella medesima seduta del 18 dicembre 2024, a seguito dei miei rilievi, è stata modificata dallo stesso Ufficio consiliare. Non disponendo del potere di rifiutare la promulgazione e di rinviare la legge al Consiglio Regionale per violazione delle norme sul procedimento legislativo (potere non previsto né dalla Costituzione, né dallo Statuto), a causa – ripeto – della mancata votazione dell’emendamento nel corpo finale della legge, ho chiesto alla Presidente del Consiglio Regionale di prendere atto di tale irregolarità per i provvedimenti di sua competenza», dice ancora.

«Ho informato dell’accaduto la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari perché, dovendo comunque procedere alla promulgazione della legge, ho assolto all’obbligo che grava su ogni pubblico ufficiale di riferire ogni eventuale notizia di ipotesi di reato acquisita nell’esercizio delle sue funzioni, anche a tutela di tutti coloro che avevano avuto conoscenza dei fatti nell’esercizio delle loro funzioni in qualità di pubblici ufficiali. Questo è tutto. Non mi sfugge la delicatezza della situazione, ma ogni soggetto chiamato ad esercitare il suo ruolo deve farlo a prescindere da ogni altra considerazione di opportunità o di convenienza politica o personale», conclude.

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