«Il lavoro a Bruxelles mi è piaciuto tanto perché sono stato e sono ancora il presidente della commissione Ambiente, però dal punto di vista meteorologico non sentirò la mancanza della città. Piove ogni giorno». Così a un Giorno da pecora in video collegamento con la trasmissione di Radio 1, il neo presidente della Regione Puglia, Antonio Decaro. Alla domanda sui tempi di dimissioni dalla attuale carica ha detto che «avverrà quando arriva la proclamazione del consiglio regionale, ci vorranno 30 giorni. Devo risalire a Bruxelles – ha spiegato – perché ho due rapporti e un trilogo da presidente della commissione parlamentare che è il luogo dove quest’ultima incontra la commissione europea e il consiglio europeo».
E alla domanda se il presidente uscente Michele Emiliano e il suo predecessore Nichi Vendola saranno nominati assessori esterni della sua futura giunta, Decaro ha spiegato: «Contrariamente alle altre regioni e gli altri comuni italiani, il presidente in Puglia non può scegliere gli assessori dall’esterno, 8 su 10 li deve scegliere dal Consiglio regionale, in più deve mantenere la parità di genere. Quindi sarà complicato costruire la squadra».
L’intenzione, intanto, è stata quella di «dare un’opportunità a un gruppo di persone che venivano da società civile o dagli enti locali – ha spiegato in riferimento alla composizione della sua lista – sono persone che vengono dal mondo delle associazioni, della scuola, dello sport. Ho voluto dare voce a chi non l’ha mai avuta in Regione».
Quindi Decaro ha accennato qualche nota della canzone di Lucio Corsi Volevo essere un duro, per dire come nel comizio finale di venerdì, «di non voler essere un duro, né un lottatore di sumo nel senso – ha continuato – che ho le mie fragilità, qualche volta mi emoziono anche. Mi è capitato pure di piangere talvolta, non me ne vergogno. Sono un essere umano. Durante la campagna elettorale ho detto: “se volete un superuomo, uno con l’armatura indistruttibile andate da qualche altra parte, anche perché abbiamo già generali e capitani”». Poi ha accennato anche un assaggio del rap di Puglia che spera, colonna sonora della sua campagna elettorale, ispirata alla canzone di Reverendo e J-Ax e che raccoglie il contributo in dialetto di rapper di tutte le sei province pugliesi.
Ex Ilva e occupazione
«Lo Stato deve entrare nell’ex Ilva, deve rendere pubblica quell’azienda, poi potrà cedere le quote come accade con altre società pubbliche nel nostro Paese. Penso a Fincantieri, a Leonardo. Bisogna procedere per forza con la decarbonizzazione, perché è l’indirizzo di tutta l’Europa e lo dico da presidente della commissione Ambiente dell’Ue». Spiega il neo presidente della Regione Puglia commentando le dichiarazioni rese oggi a Bari dal segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, per il quale con la decarbonizzazione dell’Ilva fra qualche anno ci saranno «solo duemila lavoratori».
Sappiamo «che la decarbonizzazione, così come tutte le transizioni ecologiche e digitali, ridurrà il numero dei posti di lavoro – prosegue Decaro e bisogna lavorare per accompagnare questa transizione. Quindi a Taranto, insieme a una decarbonizzazione, vanno attratti nuovi investimenti per dare risposte all’occupazione. Taranto – conclude – è cresciuta in questi anni dal punto di vista economico, e anche dal punto di vista dell’occupazione, così rischiamo di tornare indietro».
Il post-elezione
«Stanotte ho dormito, anche perché avevo tanto sonno – ha raccontato il neo presidente – Ho fatto tardi e stamattina mi sono dovuto svegliare presto perché avevo le prime interviste e poi sono stato in città. Mi ha salutato tanta gente, sono contento, ho sentito di far parte di un moto collettivo, non ero solo in campagna elettorale e non resterò solo durante l’azione di governo in questi cinque anni». La dedica, ieri immediatamente dopo l’elezione, è andata alla figlia minore. «Ieri notte – prosegue Decaro – quando sono tornato, mi ha fatto trovare le fotografie di quando io ero sindaco, lei era piccola e la tenevo in braccio. Me le ha fatte trovare con una dedica sulla porta della mia camera da letto».
«Una birra e una coca zero. Sono a dieta», ha poi risposto alla domanda su come avesse festeggiato la vittoria. «Sono a dieta da qualche anno per evitare di ingrassare, diciamo che non sono proprio a dieta, sto attento. Vado a correre due volte a settimana e di mattina presto. La domenica sempre, il mercoledì quando capita – ha detto scherzando – e faccio 10 km con un tempo record di un’ora e 4 minuti. Praticamente una schiappa».