Ennesimo scivolone della maggioranza regionale che è mancata all’appello dell’approvazione del Defr, il documento di economia e finanza regionale che fissa gli obiettivi e le politiche da qui al 2028. Ieri il testo da circa 700 pagine è approdato in commissione regionale Riforme, la settima, che esprime un parere consultivo e non determinante in vista dell’approvazione finale.
Lo scenario
Ciononostante fa specie che il centrosinistra abbia boicottato il provvedimento, una sorta di programma di governo, a firma dell’assessore al Bilancio Fabiano Amati. E proprio Amati insieme al consigliere regionale ex Pd Michele Mazzarano hanno detto sì al Defr che ha incassato il parere non favorevole a seguito delle tre astensioni dei consiglieri di centrodestra Joseph Splendido e Napoleone Cera (Lega) e Dino Basile (Fratelli D’Italia) a cui si è aggiunto il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Marco Galante e di Massimiliano Stellato del gruppo Misto. La conferma delle difficoltà e delle tensioni interne presenti nel centrosinistra aggravate dal clima elettorale.
Il documento
Nelle pieghe del Defr emerge l’analisi del contesto economico della Puglia che ha registrato crescite fino al 5,4% del Pil subito dopo pandemia per poi arretrare negli ultimi anni, in particolare il 2024 in cui la ricchezza regionale s’è fermata allo 0,5%, quasi la metà rispetto alla media nazionale e al di sotto di tutte le regioni del sud. Sul fronte regionale nel testo si evidenza il peso sempre maggiore richiesto alla Puglia per il risanamento delle casse statali. Ben 65,6 milioni di euro di obolo nel 2025 per salire a 96 milioni da sborsare nel 2026 e nel 2027 fino a superare i 100 milioni nel 2029, un terzo rispetto al “balzello” versato a Roma nel 2024 pari a 39 milioni di euro.
Tuttavia il bilancio della regione Puglia resta solido e in equilibrio e in grado di assicurare la leva degli investimenti grazi ad un basso livello di indebitamento. La manovra di bilancio per il 2026 sarà molto prudente visto l’incerto contesto macroeconomico e lo scenario internazionale e comunitario. Gran parte delle risorse sono finite agli investimenti, per interventi di carattere sociale e per il trasporto pubblico locale. Sul fronte della gestione finanziaria, la Regione Puglia utilizza in modo efficiente i fondi disponibili, rispettando gli equilibri di bilancio ed i vincoli di finanza pubblica, senza aumento delle tasse e salvaguardando la spesa comunitaria.
Positivo anche il giudizio della società di rating Moody’s pubblicato a fine maggio con l’aggiornamento della Credit Opinion relativa alla Regione Puglia. Nel dettaglio, Moody’s ha confermato il rating a lungo termine pari a Baa3 e ha modificato le prospettive da stabili a positive del profilo creditizio dell’ente regionale.