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Regione Puglia, ancora niente per la proclamazione del nuovo Consiglio

Dovrebbe arrivare subito dopo l’Epifania la proclamazione del nuovo Consiglio regionale pugliese. La Corte d’Appello di Bari attende ancora i verbali dai tribunali di Lecce e Foggia, previsti originariamente entro fine anno, mentre quelli della provincia di Brindisi sono arrivati solo all’antivigilia di Natale, costringendo gli uffici a straordinari nelle festività. Dubbi interpretativi dei presidenti di seggio hanno rallentato l’insediamento dell’ufficio ad hoc per chiudere i riconteggi, creando una situazione di stallo. Il ritardo non è passato inosservato al centrodestra. Lino Ricchiuti, vice responsabile nazionale del Dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia punta il dito contro la gestione pugliese: «In Veneto, dove ha vinto il centrodestra, la giunta è già al lavoro.

In Puglia e Campania, invece, prevalgono veti incrociati, regolamenti di conti e equilibri interni da sistemare. Non c’è un progetto per i cittadini, solo opposizione alla Destra». Il riferimento è alla lentezza nella proclamazione e all’incertezza politica che potrebbe influenzare i futuri equilibri regionali. I riconteggi potrebbero cambiare sensibilmente la composizione del Consiglio regionale. A Bari, Lucia Parchitelli, supersuffragata del Pd con 23.062 voti, potrebbe entrare a pieno titolo, scalzando Giovanni Vurchio della Bat. In questo scenario, la Bat esprimerebbe solo due seggi con Debora Ciliento e Domenico De Santis, mentre Bari salirebbe a quattro consiglieri Pd con Paolicelli, Vaccarella, Pagano e Parchitelli. In terra jonica, l’assessore uscente Gianfranco Lopane, inizialmente escluso per soli nove voti, rientrerebbe nell’aula consiliare guidata da Decaro.

Nella lista «Decaro presidente», il foggiano Giulio Scapato perderebbe il seggio a favore di Francesca Bottalico. Anche a destra il quadro potrebbe cambiare: Domenico Damascelli di Fratelli d’Italia subentrerebbe ad Andrea Ferri nella Bat, diventando il secondo consigliere FdI a Bari insieme a Tommaso Scatigna. La Corte d’Appello sarà l’unico organo a certificare la ripartizione definitiva dei seggi. Solo dopo la proclamazione ufficiale, i candidati non eletti potranno presentare ricorso.

Nel frattempo, i partiti restano al lavoro per sistemare equilibri interni e spartizioni territoriali, mentre cresce l’attesa per l’avvio della nuova legislatura. Il ritardo nei riconteggi, a prima vista surreale, offre comunque la possibilità di rivedere rapporti di forza e alleanze. Tra candidati supersuffragati e seggi contesi, la politica pugliese mostra la sua complessità e frammentazione.

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