Fabiano Amati è stato il principale antagonista della nomina di Rocco Palese ad assessore alla Sanità, non solo per ragioni politiche, ma perché non lo ritiene così competente e adatto al ruolo, come invece Michele Emiliano sostiene da settimane. Dopo la nomina, la battaglia si sposta su piano delle delibere. La prima proposta dal politico leccese, quella che «consente di cedere ai privati gli infermieri delle strutture pubbliche».
Perché secondo Amati «il governo non accoglierà mai la richiesta approvata oggi dal Consiglio, con parere favorevole per nulla tecnico del neo-assessore, di disapplicare l’incompatibilità degli infermieri del servizio pubblico allo svolgimento dell’attività anche nelle strutture private e pur limitatamente alla pandemia. E ciò perché la richiesta sarebbe in conflitto con decine di norme di finanza pubblica, di organizzazione sanitaria e di rapporto di lavoro nel comparto».
Il consigliere di Fasano stuzzica il “rivale-alleato”: «Non c’è nessun vero tecnico dell’assessorato alla sanità pugliese che potrebbe mai avallare la richiesta di soppressione di un’incompatibilità posta tra i caposaldi normativi dell’intera materia dell’assistenza sanitaria italiana e nemmeno per un tempo limitato. Pur conoscendo e comprendendo le esigenze delle strutture socio-sanitarie private, in grave carenza di personale, non mi pare giusto strumentalizzare il problema, addirittura con parere favorevole, così da generare soluzioni illusorie e schivando la problematica generale della carenza cronica di personale infermieristico. Su questa questione più volte il collega Lopalco e i tecnici dell’assessorato avevano segnalato il parere contrario per motivi tecnici e non per cattiveria, appoggiati da noi tutti e dal presidente Emiliano. Nemmeno il primo giorno di lavoro in Consiglio del neo-assessore ed ecco già la prova di ciò che sto dicendo da giorni».
Il primo round si conclude qui. Ma la sensazione è che la sfida sarà lunga.










