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Regione Puglia, al palo lo scorporo del Giovanni XXIII: la burocrazia blocca la legge

Resta al palo lo scorporo dell’Ospedale Giovanni XXIII dal Policlinico di Bari stabilito per legge regionale a dicembre nella seduta del bilancio. A oltre un mese dall’approvazione la legge è rimasta incagliata nelle pastoie burocratiche nonostante la necessità di dare attuazione urgente, visti i tanti passaggi tecnici previsti con il trasferimento della struttura sotto la Asl Bari.

Compiti e ritardi

Un processo fermo al punto di partenza com’è emerso ieri in commissione regionale congiunta bilancio e sanità con le audizioni del direttore generale della Asl Bari Luigi Fruscio, il dirigente per la gestione giuridica amministrativa dell’Ospedale pediatrico Giovanni XXIII Giuseppe Volpe, il direttore sanitario Livio Melpignano e la dirigente dell’Assessorato alla sanità Antonella Caroli. Il dottor Fruscio ha chiarito di aver designato il dirigente amministrativo, dottor Volpe, per coordinare le attività di scorporo. Un processo mai avviato basato allo stato su formule operative teoriche.

Nel merito il dottor Volpe ha semplicemente chiarito che si occuperà della parte amministrativa del distacco. Mentre il direttore medico, dottor Melpignano, s’è limitato a riferire che è appena cominciata l’interlocuzione con la Asl Bari, ma in assenza di un perimetro entro cui muoversi per lo scorporo e certezze per la gestione ordinaria a straordinaria per il passaggio all’Asl barese.

I prossimi step

Il dipartimento salute, da parte sua, ha annunciato di aver convocato un tavolo tecnico nei prossimi giorni per stabilire le tappe del trasferimento del personale sanitario. La giunta regionale, ha evidenziato la dottoressa Caroli, ha necessità di ricevere la documentazione dalla Asl Bari per procedere con la correzione del piano ospedaliero con la quale verrà stabilito quali reparti restano al Policlinico e quali passano al nuovo pediatrico, compreso un atto di riorganizzazione delle due strutture. A bacchettare gli auditi ci ha pensato l’assessore al bilancio Fabiano Amati.

«La norma impone tempi certi dopo che sono stati bruciati quindici anni inutilmente», ha sottolineato Amati ribadendo la richiesta di massima celerità da parte del governo regionale. Nel mirino di Amati è finito il dottor Volpe sollecitato ad attivarsi immediatamente considerando che, a detta dell’assessore, il dirigente sinora non s’è mai recato nella sede di via Amendola del pediatrico. Al dottor Melpignano, invece, l’appello a comunicare gli ostacoli che interferiscono nella realizzazione dello scorporo e qual è la bozza del trasferimento. Le parti hanno aggiornato il cronoprogramma fra due settimane.

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