Volano gli stracci in Consiglio regionale sulla sospensione del tributo dei Consorzi di bonifica. Dopo la protesta degli agricoltori nell’ultima seduta, sospesa per mancanza del numero legale, ieri il caos è scoppiato fra maggioranza e opposizione. Pomo della discordia due emendamenti presentati da centrodestra e Cinque Stelle per riproporre la sospensione dei pagamenti per 12 mesi in attesa dei piani di classifica.
In sostanza la riformulazione della stessa modifica depositata nell’ultima seduta alla legge sui pozzi artesiani con il parere contrario dell’ufficio di presidenza per mancanza di copertura finanziaria. Il centrodestra, però, è tornato alla carica ed ha chiesto all’ufficio di presidenza una nuova valutazione sui due emendamenti per la sospensione. Alla risposta negativa dell’Ufficio, perché non sono stati ritenuti necessari ulteriori approfondimenti, è scoppiata la bagarre in aula.
La tensione
Mentre si procedeva al voto dei successivi emendamenti la tensione è salita alle stelle: il centrodestra e alcuni consiglieri del movimento 5 Stelle non hanno partecipato al voto cosa che, rischiando di far mancare il numero legale, ha portato l’assessore all’Agricoltura, Pentassuglia, ad accusare il consigliere d’opposizione Antonio Scalera di «sbugiardare il lavoro di due anni per approvare la legge sui pozzi che servirà a dare acqua agli agricoltori».
A seguire il duro scontro tra il capogruppo del Pd Paolo Campo e il pentastellato Cristian Casili (che non stava partecipando al voto). «Chiama la tua maggioranza» ha detto Casili. «E tu cosa sei», è stata la risposta di Campo. Lo scontro ha spaccato anche il centrodestra con il capogruppo di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, che ha criticato il comportamento dei due rappresentanti del centrodestra nell’Ufficio di presidenza – i consiglieri Napoleone Cera (Lega) e Giannicola De Leonardis (Fratelli d’Italia) entrambi foggiani e entrambi in disaccordo con la sospensione considerando che il consorzio di Capitanata è un gioiellino d’efficienza. «Siamo organismo terzo, senza copertura finanziaria non possiamo ammettere emendamenti» ha replicato il segretario d’aula, Napoleone Cera.
Gli esiti
Alla richiesta del governatore Emiliano di sgombero dell’aula per «ragioni di sicurezza» dopo le tensioni registrate tra il pubblico, gli agricoltori che protestavano per il mancato voto hanno abbandonato spontaneamente il Consiglio. La seduta è ripresa con l’approvazione all’unanimità della legge sui pozzi. La presidente del Consiglio, Loredana Capone, non ha però mancato di far notare che «una violenza simile in Aula, non l’avevo mai vista da quando ci sono io».
L’aula ha votato per dare acqua agli agricoltori con la previsione di una sanatoria per gli abusivi e di nuove regole per la concessione. Via libera anche alla legge sull’Hikikomori, la sindrome dell’autoisolamento degli adolescenti con iniziative mirate a contrastare il fenomeno. Nulla da fare, invece, per la riduzione del numero dei consiglieri da 50 a 40.
Dopo il parere sfavorevole della commissione di 24 ore prima la minoranza ha detto no all’esame in aula considerando il parere del professor Enrico Follieri, esperto di diritto amministrativo, che nell’audizione in settima commissione ha definito un autogol per la Puglia il taglio degli eletti. Un errore grave che significherebbe abdicare all’autonomia regionale dopo che nel 2012 la regione Puglia s’è adeguata al decreto Monti riducendo da 70 a 50 il numero dei consiglieri oltre che eliminare vitalizi e trattamento di fine mandato.