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Regione Puglia, la destra tenta la spallata: mozione di sfiducia contro la giunta Emiliano

È difficile immaginare capponi in festa a Natale o che si presentino spontaneamente davanti al macellaio. Così come è difficile pensare che possa mai andare in porto la mozione di sfiducia depositata dalle minoranze in Consiglio regionale per far cadere la Giunta Emiliano. Sarebbe la prima volta in quasi 50 anni di storia della Regione…
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È difficile immaginare capponi in festa a Natale o che si presentino spontaneamente davanti al macellaio. Così come è difficile pensare che possa mai andare in porto la mozione di sfiducia depositata dalle minoranze in Consiglio regionale per far cadere la Giunta Emiliano. Sarebbe la prima volta in quasi 50 anni di storia della Regione che hanno insegnato come non vada mai lasciato il “posto fisso” e lo stipendio d’oro.

Ma, questo va detto, per una volta le opposizioni hanno colto nel segno approfittando con tempismo dell’apice raggiunto dalla crisi del centrosinistra pugliese. Una maggioranza sfilacciata, ferita dall’ennesima inchiesta giudiziaria che ha travolto l’ex assessore allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci, dalle continue diatribe interne e con il candidato in pectore, Antonio Decaro, che mostra inquietanti segni di cedimento.

La mossa

E così ieri durante la seduta i gruppi di centrodestra hanno raccolto 13 firme in calce a una mozione di sfiducia contro il governatore Emiliano. Un’autentica spallata annunciata che potrebbe determinare lo scioglimento anticipato della legislatura. Come farà, infatti, la maggioranza con un solo voto di vantaggio a respingere la mozione anti-Emiliano. Si vedrà quando il testo sarà inserito all’ordine del giorno. Nel frattempo va registrato l’impulso all’iniziativa da parte del gruppo di Fratelli d’Italia con il capogruppo Renato Perrini in prima linea.

Dopo aver depositato la mozione FdI via comunicato ha annunciato i motivi della spallata. «I numeri sono tutto in democrazia e la maggioranza è tale perché ha più numeri della minoranza e per questo governa. In Puglia questo principio non esiste: il governo di Emiliano non ha più i numeri per andare avanti. Correttezza (mista a democrazia) vorrebbe che un governo che non è più maggioranza dovrebbe avere la decenza di tornare a casa e lasciare prima la parola ai pugliesi».

Ma, prosegue la nota, «assistiamo a un decadimento totale della massima assise regionale con i banchi desolatamente vuoti e con un continuo fuggi fuggi di chi pensa solo ai propri interessi e alla propria candidatura. Dopo aver responsabilmente votato la legge sulle Politiche giovanili, abbiamo dimostrato che uscendo dall’aula il centrosinistra non è in grado di poter proseguire i lavori, non è più in grado di approvare una sola legge senza i nostri voti. Dopo la mancanza del numero legale Fratelli d’Italia è rimasta in aula per un’ora in attesa della ripresa dei lavori. Ma nonostante la nostra presenza il numero legale è nuovamente mancato. Per questo abbiamo presentato una mozione di sfiducia per mettere fine a questa agonia».

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