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Regione Puglia, centrosinistra più vicino all’intesa sul consigliere supplente

Tornerà a riunirsi lunedì prossimo, alle 10 nella sala del Pd, la maggioranza regionale aggiornatasi il 30 aprile prima del voto sul ripianamento del deficit della sanità. Le legge elettorale In primo piano il tema che da mesi divide maggioranza e opposizione: la modifica della legge elettorale. Diverse le questioni da affrontare, a partire dalla…
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Tornerà a riunirsi lunedì prossimo, alle 10 nella sala del Pd, la maggioranza regionale aggiornatasi il 30 aprile prima del voto sul ripianamento del deficit della sanità.

Le legge elettorale

In primo piano il tema che da mesi divide maggioranza e opposizione: la modifica della legge elettorale. Diverse le questioni da affrontare, a partire dalla riduzione dello sbarramento elettorale che Azione, Con e Per la Puglia chiedono di ridurre dal 4 al 2,5% sul modello della Campania. Il Pd non è disponibile ad abbassare la soglia perché, in quel modo, rischierebbe di perdere qualche scranno. Ma visti l’insistenza e i mal di pancia dei “piccoli”, sarà costretto a tornare a sondare le minoranze. In alternativa l’ipotesi allo studio è quella di calcolare il quorum sui voti raccolte dalle liste e non su quelli assegnati al governatore per ottenere più o meno lo stesso effetto di abbassamento.

L’anti-Decaro

Altra questione calda è la legge anti-sindaci, il ribattezzato comma anti-Decaro, sul quale si potrebbe realizzare una convergenza. In attesa che sul punto si pronunci la Corte Costituzionale, con udienza fissata al 9 luglio, è possibile arrivare a una mediazione rispetto alle dimissioni anticipate dei primi cittadini che vogliono candidarsi alle regionali. Il testo originario, peraltro illegittimo rispetto alla norma quadro nazionale e alla Costituzione, prevedeva sei mesi di anticipo rispetto alla data del voto. L’opposizione, invece, aveva proposto tre mesi per il tramite di Fratelli d’Italia. Nel centrosinistra, invece, si fa strada una chiusura su due mesi prima del voto.

Il salva-legislatura

Subito dopo si parlerà del comma salva-legislatura. Una correzione alla regole del voto con una nuova finestra elettorale dal 15 maggio al 15 giugno che consentirebbe alla Puglia di rinviare alla primavera del 2026 le elezioni regionali attualmente fissate per il prossimo autunno. La proposta, “sponsorizzata” dal capogruppo di Azione, Ruggiero Mennea, piace anche al centrodestra, ma non sembra gradita a diversi pezzi di maggioranza. Da qui l’ipotesi di accantonarla considerando che a conti fatti si guadagnerebbero solo pochi mesi rispetto alla scadenza naturale del mandato.

Il consigliere supplente

Più probabile, invece, la possibilità di inserire nella vecchia norma elettorale il consigliere supplente. Un antidoto contro l’annunciato taglio degli eletti in Puglia da 50 e 40 che un disegno di legge depositato in Parlamento punta a sterilizzare. Se le Camere non riusciranno a intervenire per tempo, gli inquilini del Palazzo puntano a compensare la riduzione recuperando di fatto la sfrondatura facendo scattare altri dieci fra i primi dei non eletti. In ogni caso si tratta di questioni spinose che da mesi stanno creando malumori e mal di pancia diffusi. Se la maggioranza vuol davvero portare in porto qualcosa, deve stringere i tempi e chiudere la partita prima dell’estate puntando a mettere insieme i 29 voti così com’è stato per il ripianamento del deficit della sanità.

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