Bandi su misura per sostenere il mondo delle cooperative pugliesi, l’approvazione della legge regionale ad hoc ferma al palo da diverse settimane ed incentivi per l’aggregazione delle micro imprese in forma cooperativa. Questo l’elenco della spesa sottoposto ieri al candidato presidente del centrosinistra Antonio Decaro dai rappresentanti del settore cooperativo. Una realtà economica di tutto rispetto che occupa ben 78mila addetti con oltre 9mila realtà esistenti per un fatturato annuo di oltre 4 miliardi di euro.
Al tavolo di confronto c’erano i rappresentanti di Legacoop, Carmelo Rollo, Confocooperative, Giorgio Mercuri e Giuseppe Cozzi, AGCI Puglia, Pasquale Pappalardo, Vito Giordano Cardone, e Michele La Torre, presidente imprese sociali e solidarietà. Ognuno dei rappresentanti ha consegnato contributi e documenti per evidenziare la diffusione e la crescente solidità delle cooperative in Puglia.
Il mondo delle coop
Un sistema consolidato che ha una diffusione quasi omogenea su tutto il territorio pugliese con un radicamento importante anche nei Comuni più piccoli. In molti casi si tratta di imprese con un alto tasso di coinvolgimento di giovani e donne che fanno di questo pezzo dell’economia uno stakeholder importanti per la crescita economica regionale e il rafforzamento delle politiche anti spopolamento delle aree interne. Tra le proposte condivise durante il confronto il rafforzamento delle politiche di sostegno alle aree interne con linee di finanziamento che promuovano lo sviluppo di servizi che incrociano l’offerta delle cooperative, incentivi per aggregazioni volontarie tra soggetti più piccoli e meno competitivi, per poter accedere a investimenti nell’innovazione della cosiddetta Agricoltura 5.0, e il sostegno tecnico specializzato per favorire la partecipazione a bandi europei.
Altri contributi sono previsti per l’adozione di tecnologie verdi, sistemi innovativi e pratiche sostenibili, con un particolare riferimento alle cooperative presenti nei settori agroalimentare, turismo rurale, servizi alla persona. Ossia quei settori nei quali esiste un margine di crescita elevato per le società cooperative. Condivisa è la richiesta e la volontà di giungere quanto prima alla approvazione della proposta di legge regionale sulla cooperazione.
Le risposte di Decaro
Le cooperative, in sostanza, chiedono pari dignità rispetto alle altre imprese del tessuto economico. «Le società cooperative oggi presentano una serie di condizioni a cui tutti guardiamo con estremo interesse», ha osservato il presidente della commissione europea ambiente Decaro.
«Sono realtà invisibili, ma strategiche che assolvono a servizi di prossimità soprattutto nei piccoli comuni o nelle aree interne dove diventano un presidio di socialità: penso all’asilo nido, ai centri sociali, alla gestione dei beni culturali, all’agricoltura e ai servizi socioassistenziali per cui rappresentano un pilastro imprescindibile. Dobbiamo sostenere la crescita di queste realtà attraverso, in primo luogo, l’approvazione della legge regionale sulla cooperazione e sostenendo le aggregazioni che soprattutto in alcuni degli ambiti citati possono essere una leva importante per favorire innovazione e competitività nel settore, provando a traguardare insieme percorso di crescita e innovazione».
La legge in questione è stata approvata in commissione regionale lavoro lo scorso 9 luglio. Un testo a firma della presidente Pd Lucia Parchitelli e dell’assessore al lavoro Sebastiano Leo e sottoscritta dai consiglieri Di Bari, Spina, Blasi, Splendido e Lopalco. In particolare la riforma riscrive da cima a fondo regole vecchie di 40 anni introducendo diverse novità interessanti. La principale riguarda il riconoscimento di uno speciale status alle cooperative pugliesi che avrebbero accesso diretto ai finanziamenti regionali, nazionali e comunitari.
Una svolta per un settore le cui imprese non hanno fini di lucro. La norma conferma l’istituzione della Consulta regionale della Cooperazione snellendone la composizione e disciplina forme di intervento finalizzate alla qualificazione, valorizzazione, potenziamento e promozione delle imprese cooperative prevedendo anche strumenti per rafforzarne la capitalizzazione e istituendo, tra l’altro, il sistema informativo sulla cooperazione regionale (SICR). Sono previsti gli “Hub di promozione e sviluppo cooperativo” costituiti dalle Organizzazioni regionali delle associazioni di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo riconosciute.
Il tutto accelerando il percorso di creazione di nuove imprese, nonché il consolidamento e lo sviluppo delle cooperative esistenti, fornendo loro servizi di supporto integrati. Unico neo il taglio del finanziamento ai nuovi progetti ridotto da 400 a soli 100 mila euro, e, appunto, la mancata approvazione.