Categorie
Politica Puglia

Verso le Regionali, pronta resa dei conti nel dopo elezioni fra le anime che agitano il Pd

Nel giorno in cui Elly Schlein torna in Puglia per sostenere in particolare «la lista del Pd», visto il «non chiedo aiuti da casa» del candidato presidente del centrosinistra, Antonio Decaro, tra i dirigenti dem si discute su quale sarà «il significato politico di una delle elezioni regionali dove il Pd è più che altrove protagonista». La Puglia, quindi, torna laboratorio per la costruzione dell’alternativa nazionale al centrodestra di Giorgia Meloni.

Tant’è che la corsa alle preferenze per i candidati al Consiglio regionale è vissuta non solo come azione di singoli, ma anche progetto di gruppi o correnti e così gli stessi leader non fanno mistero di questo valore politico del voto di domenica e lunedì prossimi: «Dalle urne emergeranno tre cose e cioè la conferma di una esperienza di governo lunga e positiva – quella della Primavera pugliese – la ricerca di una nuova classe dirigente e l’inizio di una nuova fase politica anche dentro il partito in vista dei prossimi appuntamenti», dicono da via Re David.

Ovviamente, gli occhi sono puntati su Decaro per capire se vorrà, come fece il presidente uscente Michele Emiliano nel 2017 quando sfidò Matteo Renzi alle primarie, mantenere una postura nazionale, magari assumendo la leadership del corpaccione di «Area riformista», guidato dal presidente del partito Stefano Bonaccini, presente anch’egli ieri e oggi in Puglia insieme a Schlein.

Ieri è stato a lungo a confrontarsi con il candidato presidente a pranzo, a Bari. Un ruolo che potrebbe configgere con uno degli ufficiali più alti in grado della stessa segretaria e cioè Francesco Boccia. Di conseguenza, il risultato dei candidati più vicini al Nazareno avrà molta importanza. Atteso che tra essi c’è la presidente uscente del Consiglio regionale, Loredana Capone, da sempre vicina alla segretaria e vicepresidente nazionale del partito.

Così come in linea con la segreteria è lo stesso Emiliano, visto che il passo indietro di agosto è stato deciso proprio dopo un accordo con Schlein, e con lui ci sono il suo vice Raffaele Piemontese e almeno altri due potenziali consiglieri regionali fra cui il deputato Ubaldo Pagano e Cosimo Borraccino. Tuttavia, la mappa interna al Pd, sia nazionale che regionale, avrà una scossa appena una settimana dopo il voto quando a Montepulciano, in Toscana, le aree che fanno riferimento a Dario Franceschini, Andrea Orlando e a Roberto Speranza, insieme a Matteo Orfini e Gianni Cuperlo «costituiranno un coordinamento – spiega uno dei partecipanti – non per sfiduciare la segretaria, ma per discutere anche della linea del partito», ovviamente di concerto con i loro ufficiali pugliesi.

Uno scenario che apre una stagione «nuova e con nuovi protagonisti» che inciderà non poco anche nella geografia del prossimo governo regionale, a partire dalle nomine per gli assessorati.

Lascia un commento Annulla risposta

Exit mobile version