«La politica si gioca sempre di più anche sul terreno digitale e le opinioni viaggiano in rete». Così recita una nota di Ragnar Analytics, un network che studia consenso, campagne e dinamiche politiche. Una società che ha fra le sue esperienze recenti le campagne elettorali di Adriana Poli Bortone a Lecce, di Antonio Nicoletti a Matera e di Giancarla Zaccaro a Massafra. Ebbene questa società ha reso noto un sondaggio che, come è possibile leggere nelle tabelle qui a fianco, in sostanza mostra come il centrodestra pugliese non poi così debole come sembra.
Anzi un suo candidato che non è quello designato ufficialmente fino a questo momento cioè Mauro D’Attis, bensì Pippi Mellone porebbe anche portare alla vittoria la coalizione se si dovesse scontrare con Francesco Boccia. E dato il braccio di ferro in corsa fra Decaro e Emiliano non è detto che alla fine a correre per la presidenza alla Regione alla fine non ci possa essere il capo dei senatori Pd, Francesco Boccia.
Se invece il candidato dovesse essere Antonio Decaro per Mellone non ci sarebbe storia.
Tutto davvero interessante se non fosse viziato da quella che può essere una pura casualità E cioè che la Ragnar Analytics ha sede a Nardò, dove il sindaco è proprio Pippi Mellone. E comunque stando ai dati pubblicati Mellone e Decaro risultano sempre fra quelli più graditi dagli elettori, sia nella scelta da fare fra i 10, sia se la scelta viene ristretta a 4 i due sono sempre i preferiti. E poi nell’ipotetico scontro finale Mellone sarebbe battuto da Decaro, se invece dovesse vedersela con Boccia, Mellone risulterebbe vincente.
«In uno scenario con dieci possibili candidati presidenti cinque di area centrosinistra-Cinque Stelle e cinque di centrodestra-civici la testa di serie rimane Antonio Decaro (centrosinistra), che guida con il 24% delle preferenze (36% nel campo), seguito da Pippi Mellone (centrodestra) al 20% (34% nel campo). Più distanti Nichi Vendola (10%) e Francesco Boccia (8%), mentre altri nomi restano tra il 4% e il 7%.
In un confronto ristretto a quattro candidati, Decaro raggiunge il 41%, Mellone il 33%. Nei duelli diretti emerge una frattura netta e bipolare, con lo scontro frontale tra Campo Largo e centrodestra: tra Boccia e Mellone è quasi parità (48% a 46%), mentre nel testa a testa tra Decaro e Mellone il primo allunga sul secondo di dieci punti (52% a 42%).
