Ultimi giorni di febbrile attività nel centrosinistra pugliese in vista del deposito delle liste per le regionali del 23 e 24 novembre. Il candidato presidente Antonio Decaro stringe i tempi per completare il mosaico di alleanze e candidature, ma tra overbooking e tensioni interne la partita si preannuncia complessa.
Nel Partito democratico, che può contare su una lista di 48 candidati già quasi definitiva, restano però nodi ancora da sciogliere.
A Bari, dove sono in palio tre seggi, si profila uno scontro tra pesi massimi: Francesco Paolicelli, fedelissimo di Decaro e presidente di commissione uscente, Ubaldo Pagano, deputato e uomo di fiducia di Emiliano, ed Elisabetta Vaccarella, assessore al Welfare sostenuta dall’onorevole Marco Lacarra. A Brindisi, i riflettori sono puntati su Toni Matarrelli, sindaco uscente di Mesagne e campione di preferenze. Ma a contendergli il campo c’è Fabiano Amati, assessore regionale con un solido radicamento locale, mentre Mauro Vizzino, già presidente di commissione, potrebbe migrare in «Per la Puglia» con Decaro.
E proprio nel movimento civico del candidato governatore non mancano le frizioni. Saverio Tammacco, coordinatore della lista, è ai ferri corti con Stefano Lacatena, consigliere uscente con delega all’Urbanistica. Nel frattempo, chiede spazio anche Salvatore Campanelli, avvocato barese e storico emilianista, ora passato sotto la guida di Decaro.
Sul fronte delle alleanze, l’assessore Gianni Stea lavora alla costruzione della sesta gamba della coalizione: un nuovo contenitore civico che potrebbe unire Socialisti, Socialdemocratici, ex Italia Viva ed ex Azione. In lizza per un seggio anche i consiglieri uscenti Ruggero Mennea (Bat) e Sergio Clemente (Foggia). Nelle prossime ore Decaro dovrà chiudere il cerchio, cercando un equilibrio tra anime e ambizioni diverse. Un’impresa non semplice per una coalizione che, prima ancora della sfida elettorale, sembra dover vincere quella interna delle candidature.