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Regionali in Puglia, Michele Emiliano come Batman: «Più in forma di prima»

Primo comizio pubblico per Michele Emiliano per queste Regionali e sceglie il punto più alto della Puglia, Monte Sant’Angelo, «anche perché anche io mi chiamo Michele». E soprattutto la piazza all’aperto è una sfida per uno dei pochissimi comizi di questa campagna elettorale per togliersi l’ennesimo sassolino. Nell’agorà centrale della città garganica, sede di due siti Unesco, affonda un’altra stoccata verso il suo successore designato, Antonio Decaro, candidato presidente per il centrosinistra: «Sono più in forma di vent’anni fa e qualcuno se n’è accorto visto che sono in disparte». Subito dopo, ricorda con emozione sia i dieci anni da presidente della Regione, sia affetti familiari e politici.

Questi ultimi sono diretti verso il suo vicepresidente, Raffaele Piemontese, nativo di Monte sul palco con lui insieme al sindaco della città dell’Arcangelo, Pierpaolo D’Arienzo. E proprio San Michele è la spinta per dire alle duecento persone presenti che «come l’arcangelo che combatte il male per far vincere il bene, anche io da magistrato prima e da sindaco di Bari e presidente della Regione poi, ho sempre lottato per affermare il bene. Governando e girando la Puglia, anche se questo mi ha dato alcune sofferenze». Tuttavia, annota ancora il governatore uscente, «questo mi ha permesso di avere contatti con le persone e spesso risolvere tanti loro problemi».

Infine, Emiliano parla della sua politica che allarga la partecipazione con il civismo: «Il trasformismo nella storia d’Italia si afferma quando qualcuno si fa eleggere con un partito e poi, una volta eletto, sostiene la forza politica opposta. Quando invece, come abbiamo fatto noi, coinvolgiamo altri nel nostro progetto politico e condividiamo prospettive e scelte lo abbiamo fatto con trasparenza».

Nel discorso, uno degli ultimi da presidente della Regione dopo dieci anni, c’è spazio per gli affetti familiari, a partire da Maria Antonietta appena nata, passando per il figlio più piccolo avuto in precedenza, che quando «mi chiese che lavoro facessi all’epoca della magistratura, dissi che acchiappavo i cattivi per difendere i buoni e lui mi rispose: come Batman? Sì come Batman».

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