Un contributo di 2.500 euro per entrare in lista e l’obbligo di saldare eventuali morosità: è la nuova regola decisa dalla direzione regionale del Pd Puglia, presieduta dal segretario Domenico De Santis, che sta provocando più di un malumore nel partito.
La misura, prevista dallo statuto come contributo per la campagna elettorale, viene considerata da molti iniqua e improvvisata. La quota, infatti, sarà uguale per tutti: parlamentari, consiglieri regionali, assessori comunali o amministratori. «Non è equo perché non tiene conto dei diversi ruoli e delle disponibilità economiche» è il commento che rimbalza tra i dem.
Qualcuno parla di «regola introdotta a partita in corso», e a liste quasi chiuse. A far discutere è anche l’esclusione dei sindaci, per i quali non sarebbe previsto alcun versamento. Una disparità che rischia di aprire un nuovo fronte di tensione.