Non c’è nessuna incompatibilità nella candidatura al Consiglio regionale della Puglia dell’ex governatore Nichi Vendola.
Ad affermarlo è lo stesso esponente di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), in corsa alle elezioni del prossimo 23 e 24 novembre.
«Leggo con stupore su un giornale pugliese la notizia della mia presunta incompatibilità al Consiglio regionale della mia regione», afferma Vendola in una nota. «Poiché, a normativa vigente, non esiste alcun appiglio giuridico per porre la questione della mia incompatibilità – aggiunge -, allora vuol dire che c’è chi ha interesse (politico o lobbistico) ad alzare un polverone».
Il caso è quello relativo al processo, in corso a Potenza, per il disastro ambientale provocato dall’ex Ilva a Taranto. Vendola è imputato per concorso in concussione per le presunte pressioni esercitate sull’allora direttore generale dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato, affinché ammorbidisse la sua posizione nei confronti del siderurgico. La Regione Puglia si è costituita parte civile.
«Evidentemente 20 anni dopo – conclude Vendola – continuo a essere, per certi ambienti di potere, di affari e di malaffare, un interlocutore inaffidabile: anzi, pericoloso».