«Al centrosinistra serve innanzitutto un progetto politico forte, non basta battere una destra debole. Decaro? Antonio è un amico e una enorme risorsa per la nostra coalizione, ma sulla sua candidatura decide la coalizione»: Nichi Vendola ha le idee chiare in vista delle prossime elezioni pugliesi. L’ex governatore e attuale presidente nazionale di Sinistra Italiana non si sbottona su una sua eventuale candidatura al Consiglio regionale, preferendo concentrare l’attenzione sul programma. E proprio questo sarà il tema della conferenza stampa che lo stesso Vendola terrà questa mattina nella sede del partito in via Abbrescia, insieme col segretario e parlamentare Nicola Fratoianni.
Presidente, è pronto ad annunciare la candidatura a consigliere regionale?
«No. In compenso siamo pronti ad annunciare il programma di lavoro in vista delle elezioni regionali. Vogliamo ragionare sul rilancio del centrosinistra e su come sarà la Puglia nel 2030 e anche nel 2050».
Che cosa significa in concreto?
«Ci sono problemi come denatalità, crisi idrica e cambiamento climatico che vanno affrontati. Così come va affrontato il tema del profilo di qualità che i candidati devono avere».
Quali sono i criteri da rispettare per avere candidature di qualità?
«Le competenze e la capacità di portare alla coalizione il valore aggiunto della partecipazione popolare, della cittadinanza attiva e del collegamento con i mondi vitali della Puglia, a cominciare da quello del lavoro. Questo profilo di qualità è indispensabile per rispondere all’offensiva lanciata da un Governo nazionale nordcentrico nei confronti della sanità e del welfare, per partecipare al dibattito su quale Mediterraneo di pace vogliamo costruire, per cambiare in meglio il mondo del lavoro».
Antonio Decaro dovrebbe essere il candidato presidente: risponde a questi requisiti?
«Il candidato giusto è quello che sa dare voce alle speranze della Puglia, cioè chi è in grado di parlare di sostegno ai redditi bassi, di lotta al precariato, di monitoraggio e iniziative per azzerare incidenti e morti sul lavoro. Antonio è un amico e una grandissima risorsa per il centrosinistra, ma non tocca a me “battezzare” il candidato presidente: ne deve discutere l’intera coalizione tenendo conto di un aspetto».
Quale?
«Il candidato dev’essere il frutto di una discussione sul progetto politico. E alla Puglia serve un progetto politico forte. Non basta vincere per inerzia, sconfiggendo una destra debole e priva di classe dirigente. Perciò bisogna parlare più della Puglia e del suo futuro prima ancora che del candidato presidente».