Costruire una piattaforma di pace in Puglia, regione che si trova al centro di un Mediterraneo in guerra. È l’idea lanciata dal presidente di Sinistra italiana, Nichi Vendola, intervenuto alla Festa de l’Unità a Bisceglie. Dallo stesso palco Vendola manda un «messaggio di amicizia ad Antonio Decaro» parlando non solo di guerra legata al genocidio ma anche di quella «praticata nei confronti dei più poveri e dei migranti e di chi va in mare a salvare la vita degli altri».
«Il secondo messaggio» che il leader di Sinistra italiana ha lanciato «è per una persona con la quale mi sono tante volte, alla luce del sole, confrontato anche polemicamente», ovvero Michele Emiliano. A lui gli auguri per la nascita della quarta figlia e l’invito a godere della gioia «di questa creatura».
Vendola, già governatore pugliese, correrà per un posto da consigliere regionale alle prossime elezioni, sostenendo la candidatura alla presidenza della Regione di Antonio Decaro. Quest’ultimo ha chiesto e ottenuto che non si candidasse consigliere Emiliano. Mentre il veto che aveva posto anche su Vendola, alla fine, è caduto.
«Resto in Consiglio ci mancherebbe. Mi chiedono se la candidatura sarà a tempo, ma tutti siamo a tempo. La nostra vita è a tempo» ha poi aggiunto l’ex governatore pugliese rispondendo ai giornalisti in merito alla possibilità di dimettersi qualora dovesse essere eletto in Consiglio regionale.
Incalzato in merito a quanto accaduto nelle scorse settimane, ha spiegato che «per me, sono abbastanza fisiologiche. Appartengono ai caratteri, ai problemi. Il dato politico che mi interessa è che il centrosinistra ha chiuso le alleanze in tutte le Regioni in cui si va al voto, mentre il centrodestra è ancora in alto mare». Ora «bisogna parlare della Puglia, dei pugliesi, dei nostri sogni e delle nostre criticità» ha aggiunto. E in merito a eventuali problemi che si potrebbero creare con l’assenza di Emiliano, Vendola ha risposto: «Io spero di no. Non voglio entrare in questo merito, ma spero proprio di no. Credo di no».