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Regionali in Puglia, situazione logorante nel centrodestra: non si riescono neanche a fare santini e manifesti

Impazza il toto-nomi nel centrodestra pugliese, a venti giorni esatti dalla presentazione delle liste. Un valzer continuo di profili politici, civici e imprenditoriali che non riesce mai a centrare il bersaglio giusto.

Il risultato è un clima di incertezza totale, con le tipografie ancora in attesa di stampare i santini elettorali, bloccate da un paradosso: manca il volto da mettere in copertina. La giostra dei nomi continua a girare.

In cima alla lista delle ipotesi l’imprenditore barese Luigi Lobuono, ex presidente della Fiera del Levante, che avrebbe dato la propria disponibilità, ma senza convincere i vertici della coalizione. Poi l’ultima arrivata, Annalisa Chirico, giornalista del «Fatto Quotidiano» di origini brindisine, nome gradito alla Lega ma subito finito nell’occhio del ciclone per vecchie dichiarazioni di stampo anti-meridionalista e per lo sponsor leghista che rischia di penalizzarla.

Nel frattempo si sfilano, uno dopo l’altro, i possibili designati. Matteo Colamussi, ex dirigente delle Ferrovie Appulo-Lucane, ha declinato l’invito. «Ipotesi priva di fondamento, sono stupito per il mio nome apparso sui giornali», ha scritto ieri via Facebook Colamussi, attuale amministratore delegato dell’Area Sistemi urbani di Ferrovie dello Stato. Così come nelle scorse settimane si erano tirati indietro l’ex presidente di Confindustria, Sergio Fontana, e il numero uno dell’Ordine dei medici, Filippo Anelli. Dopo il passo indietro del sindaco di Monopoli, Angelo Annese. Si fa anche il nome del primo cittadino di Nardò, Pippi Mellone, ex alleato di Michele Emiliano. Restano poi in piedi le ipotesi di partito. In pole, il coordinatore di Forza Italia, Mauro D’Attis, il sottosegretario Marcello Gemmato, il senatore Filippo Melchiorre – entrambi di Fratelli d’Italia – e il leghista Fabio Romito.

A spingere per una scelta interna è Arianna Meloni, numero uno del partito di Giorgia Meloni, che ieri ha ribadito: «Nel centrodestra non c’è un uomo solo al comando, ma amministratori e classe dirigente seria, capace di governare con i fatti e non con le urla». Mentre il centrodestra continua a inciampare nella caccia al nome, nel centrosinistra Antonio Decaro è da tempo in piena campagna elettorale. Ancora da chiarire, invece, la composizione della sesta lista a sostegno di Decaro: un contenitore che dovrebbe mettere insieme Popolari dell’assessore Gianni Stea, Socialisti, Socialdemocratici, Italia Viva e alcuni uscenti rimasti fuori dalla civica «Per la Puglia con Decaro».

Tra questi potrebbe esserci Stefano Lacatena, consigliere delegato all’Urbanistica, che però ha incassato il veto del presidente di commissione, Saverio Tammacco, tra i promotori della lista. Una decina di candidati sarebbero pronti a ritirarsi qualora entrasse Lacatena, temendo che il suo peso elettorale finisca per oscurarli.

Il centrosinistra corre, il centrodestra cerca ancora il suo cavallo. Ma il gong sta per suonare.

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