Non si è fatta attendere la reazione del Pd dopo l’attacco del senatore, Francesco Boccia, fedelissimo della segretaria Elly Schlein, che nel fine settimana aveva lanciato un appello diretto al candidato presidente di Regione del Campo Largo, Antonio Decaro: «Ritiri le candidature delle due esponenti Pd inserite nella lista civica Decaro Presidente».
Un’accusa pesante, quella di Boccia, che ha denunciato uno «scippo politico» ai danni dello stesso partito del presidente per indebolirne la presenza nelle liste. Le due candidate nel mirino sono la capogruppo consiliare di Trani, Irene Cornacchia, che nei giorni scorsi si è dimessa dalla presidenza dell’assemblea provinciale del Pd, e la primario e consigliera comunale di Andria, Daniela Maiorano. Due figure di primo piano, ora finite al centro della resa dei conti interna. A rendere ufficiale la decisione è stato il senatore Dario Parrini, commissario provinciale dem nella Bat, che ha annunciato l’avvio della procedura di espulsione. «Le regole vanno rispettate – ha detto – candidarsi in una civica quando si rappresenta il Pd è un atto politico grave e da stigmatizzare». Cornacchia, però, aveva anticipato i tempi lasciando il partito prima ancora dell’annuncio del commissario. «Il civismo è un valore – ha aggiunto Parrini – solo se rafforza il nostro legame con la società civile, non è un trampolino personale». E ha promesso «l’espulsione immediata» per chi, pur ricoprendo ruoli istituzionali, sosterrà altre liste.
Un messaggio diretto anche a chi continua a muoversi in bilico tra fedeltà e convenienza politica. Lo stesso Parrini ha evocato «ambiguità da rimuovere», alludendo alle vicende giudiziarie dell’ex capogruppo regionale, Filippo Caracciolo, uscito dal Pd ma comunque rappresentato alle regionali dal suo fedelissimo Ruggero Passero, candidato nella civica «Per la Puglia». E mentre il centrosinistra si divide, arriva l’affondo del fronte opposto. Il gruppo regionale di Fratelli d’Italia attacca duramente la «commistione tra ruoli istituzionali e candidati» nel campo di Decaro. «Stiamo assistendo a una paurosa sovrapposizione tra amministrazione e politica, con dirigenti e funzionari regionali che partecipano apertamente alla campagna elettorale del candidato del centrosinistra».
Nel mirino finiscono nomi noti: Aldo Patruno, capo dipartimento Cultura, candidato dopo aver firmato l’istruttoria di una delibera sui fondi culturali triennali; il vicecapo di Gabinetto, Domenico De Santis, coordinatore regionale dem, di cui si chiede la verifica delle dimissioni; e i consiglieri del presidente Emiliano, Rosario Cusmai e Mino Borraccino, accusati di non aver lasciato formalmente i rispettivi incarichi. E nel calderone finisce anche «Pugliapromozione», per aver messo dei like ai post di Decaro. «Un comportamento inaccettabile – accusano – che dimostra la confusione tra ruolo pubblico e propaganda elettorale».










