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Regionali in Puglia, nel Campo largo si chiudono i conti: Decaro dentro o fuori

Giornata di passione, ieri, fra telefonate, messaggi e consultazioni riservate nel centrosinistra pugliese. Ma, alla fine, nessuno è riuscito a sciogliere il nodo della candidatura di Antonio Decaro alla presidenza della Regione. L’obiettivo era la chiusura di un accordo in serata da consegnare, oggi, alla segretaria dem Elly Schlein, attesa a Bisceglie sul palco della…
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Giornata di passione, ieri, fra telefonate, messaggi e consultazioni riservate nel centrosinistra pugliese. Ma, alla fine, nessuno è riuscito a sciogliere il nodo della candidatura di Antonio Decaro alla presidenza della Regione. L’obiettivo era la chiusura di un accordo in serata da consegnare, oggi, alla segretaria dem Elly Schlein, attesa a Bisceglie sul palco della Festa dell’Unità regionale. Ma la fumata bianca non è arrivata.
Il risultato è stato un rinvio di 24 ore: se l’intesa con Decaro si materializzerà, sarà la Schlein ad annunciare il suo nome dal palco, trasformandolo nell’investitura ufficiale. Se, invece, l’accordo salterà, la segretaria rimarrà a Roma e da lì «scomunicherà» Decaro per annunciare un altro candidato, segnando di fatto l’estromissione dalla corsa dell’ex sindaco di Bari.

Il quadro resta appeso a un equilibrio precario. Dopo il passo indietro di Michele Emiliano, definito dal Nazareno «un atto di responsabilità», la palla è passata a Decaro. Ma l’ex sindaco ha confermato la sua linea dura: nessuna disponibilità, se nel gioco resta Nichi Vendola. Verdi e Sinistra, con i leader Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, hanno però fatto quadrato intorno al fondatore di Sel, difendendo la sua candidatura anche dopo le ripetute pressioni.

Due scenari si profilano: la disponibilità di Decaro ad «ingoiare» Vendola, oppure un’alternativa da individuare in casa Pd. Al Nazzareno la caccia al piano B è scattata sotto la supervisione di Elly Schlein, coadiuvata dal suo braccio destro, il senatore Francesco Boccia e dallo stesso Emiliano. Scontata la rosa di nomi già circolata: lo stesso Boccia, la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, il vicepresidente della giunta regionale, Raffaele Piemontese, oltre allo stesso Vendola. Intanto, col passare delle ore s’è fatto asfissiante il pressing su Decaro.

Non solo dai vertici nazionali del Pd, ma anche da alcuni dei suoi ex collaboratori a Palazzo di Città, che hanno provato a convincerlo a togliere il veto su Vendola. Dallo staff di Decaro, rientrato in serata a Bari dopo due giorni a Bruxelles alla Commissione europea Ambiente, è filtrata una posizione ferma: nessun passo indietro sul principio.

La linea resta netta: «No ad ex presidenti in Consiglio regionale, altrimenti il candidato non sarà lui». Un muro contro muro che lascia il centrosinistra pugliese sospeso sul filo, ma che entro oggi dovrebbe essere chiarito con una scelta definitiva anche per rispetto dell’elettorato. Un banco di prova anche per la leadership di Elly Schlein.

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