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Regionali in Puglia, nasce una piattaforma che «sfida» i candidati: «Costruiamo un futuro di dignità»

In Puglia nasce una piattaforma politica che «sfida i candidati» in vista delle elezioni regionali in programma il 23 e 24 novembre prossimi. A lanciarla sono Cgil Puglia, Arci, Legacoop e i sindacati studenteschi pugliesi.

In una nota, la Cgil spiega che «cinque anni fa entrammo nel dibattito regionale con una piattaforma chiara: la Puglia del futuro passava per conoscenza, lavoro, ambiente e sviluppo», oggi invece «il dibattito è molto diverso: se è vero che molte sono state le conquiste, è anche vero che la discussione tra le forze politiche si è concentrata quasi esclusivamente sui nomi, rendendo di fatto residuale il contributo alla costruzione di una proposta politica convincente e centrata».

Per questo, spiega la coordinatrice della Rete Puglia Annachiara Serio, «abbiamo sentito il bisogno di rilanciare, a partire dai bisogni del segmento giovanile, una sfida generazionale: la Puglia del futuro è oggi e bisogna lavorare per costruire un presente e un futuro di dignità, diritti, cultura e lavoro».

Serio annuncia che «abbiamo già consegnato al candidato presidente del centrosinistra Antonio Decaro, una piattaforma che va in continuità con le proposte già contenute nella Puglia del futuro» e chiede «ai candidati di sottoscriverla e lavorare insieme a delle proposte di legge regionale che possano essere presentate fin dal primo giorno di consiliatura».

La segretaria della Cgil Puglia, Gigia Bucci, evidenzia che «intervenire sui saperi, il diritto allo studio, la buona occupazione, lo sviluppo e la cultura significa guardare a una prospettiva di crescita economica e sociale vera, che può avvenire solo se sarà in grado di offrire alle nuove generazioni opportunità per restare e realizzare la propria vita nei nostri territori».

La Puglia e i territori del Mezzogiorno, prosegue, «devono affrontare un rischio di desertificazione sociale, strettamente legato a un progressivo invecchiamento della popolazione causa denatalità e emigrazione giovanile, che rischia di minare qualsiasi piano di sviluppo. Nella nostra regione – sottolinea – in 20 anni abbiamo visto cancellare la residenza di 700mila cittadini, di questi oltre 100mila verso l’estero gli altri verso regioni in prevalenza del Centro Nord. E tantissimi di loro sono giovani, che scelgono altre sedi universitarie o territori dove c’è maggiore offerta lavorativa».

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