«Si sta vivendo uno psicodramma», dice uno dei fondatori della lista civica «Con». Una formazione che ottenne un exploit alle elezioni del 2020 portando alcuni eletti in Consiglio regionale e soprattutto, grazie al lavoro dell’ex assessore alle attività produttive, Alessandro Delli Noci, nel corso degli anni ha aggregato esponenti di diversa estrazione. Oggi, invece, con il combinato disposto dell’inchiesta che ha travolto lo stesso Delli Noci e l’esclusione di Emiliano dalla competizione elettorale, i reduci di «Con» non riescono ad accasarsi.
Dall’assessore al Turismo, il salentino Gianfranco Lopane, al barese Stefano Lacatena, consigliere uscente, fino al foggiano Rosario Cusmai, stretto collaboratore di Emiliano, tutti sono in cerca di un posto in lista a patto che «non vi sia una lista Con». Questo perché il rischio di non superare la soglia del quattro per cento e, quindi, di non accedere alla distribuzione dei seggi non è poi così remoto. C’è un altro elemento, però, che rende insonni le notti dei leader di «Con» ed è proprio la composizione della lista: uno psicodramma nello psicodramma. Infatti, spiegano, «se bisogna fare la lista è necessario attrezzarla forte con il rischio che alcuni candidati possano scavalcare gli attuali dirigenti.
Di contro, inserire in un’altra lista un solo candidato per provincia consentirebbe di fare quadrato». Un ragionamento che potrebbe trovare d’accordo anche i dirigenti dell’ex «Per la Puglia» che stanno attrezzando una lista sotto l’egida dell’assessore all’istruzione, Sebastiano Leo, i quali avrebbero un’ulteriore aiuto per non farsi travolgere dalla lista di Decaro che si annuncia come la vera sorpresa di queste elezioni.