Da diversi giorni Antonio Decaro, candidato presidente della Puglia per il Campo Largo, è in giro per i territori della Puglia per confrontarsi con le realtà locali e i sostenitori del progetto politico pugliese dei prossimi cinque anni. L’obiettivo è proseguire nel percorso di ascolto del territorio per conoscere li contesti presenti in Puglia, fare il punto della situazione e condividere proposte da inserire nel programma della Puglia2030.
Ieri ha incontrato alcune delle rappresentanti delle associazioni di donne impegnate nelle politiche per la parità democratica. La discussione ha affrontato il tema del lavoro povero, che spesso coinvolge le donne, oltre alle politiche occupazionali, della casa, dei servizi sanitari e dell’educazione, traguardi fondamentali per la libertà e l’autonomia e obiettivo per tutti i percorsi di emancipazione da condizioni di violenza o discriminazione. Per Decaro è necessario proseguire il lavoro degli organi consultivi e istituzionali in seno alla Regione e del lavoro avviato sulla legge sull’omotransfobia e sugli strumenti di democrazia paritaria che promuovano concretamente la partecipazione delle donne.
Altro tema fondamentale quello del contrasto e la prevenzione della violenza sulle donne e i minori, «una priorità su cui intervenire con politiche ad hoc che garantiscano una copertura territoriale di servizi». Per questo il candidato del centrosinistra ha incontrato le responsabili della rete dei Cav (Centri anti violenza) presenti sul territorio regionale e i rappresentanti delle associazioni impegnate per i diritti e contro tutte le discriminazioni. Intanto, il numero degli iscritti che il 5 ottobre parteciperanno alla stesura del programma del candidato è salito a duemila. Venti sono i Tavoli fissati, Decaro parlerà ad apertura di evento alla Fiera del Levante e aprirà il tavolo sulla sanità.
Su questo tema, va rilevato che la Commissione di inchiesta bicamerale sul femminicidio non ha accolto la richiesta avanzata da Imma Rizzo, madre di Noemi Durini, uccisa a soli 16 anni dal fidanzato a Specchia, in provincia di Lecce. La Commissione, ha commentato Rizzo, dopo due anni di solleciti, ha comunicato che «non è prevista allo stato alcuna audizione sulla tematica dei permessi premio concessi agli autori di femminicidi».