Il numero degli esclusi, grandi o piccoli che siano si allunga ogni giorno di più, in questa campagna elettorale che avrà la sua deadline nei giorni in cui si andrà alle urne e cioè il 23 e 24 del mese in corso. E non si tratta soltanto di singoli. Questa volta è un’intera formazione quella dei renziani di casa nostra o della Casa Riformista che non farà parte della coalizione di centrosinistra. Ma se questo si era già visto dal giorno della presentazione ufficiale delle liste, non sapeva nulla fino a ieri, che fine avrebbero fatto i voti di questo gruppo di moderati.
A ufficializzarlo è il presidente di Bari e provincia di Italia Viva, Stefano Franco. Quei voti convergeranno sul candidato presidente del centrosinistra, Antonio Decaro. Come Garibaldi a Teano, Stefano Franco ubbidisce ma qualche sassolino se lo toglie, anche per rimarcare il ruolo dei moderati.
«Abbiamo preso atto della mancata determinazione del candidato presidente Antonio Decaro a favorire anche in Puglia, come già in Toscana e Calabria, la presenza nella competizione elettorale regionale di un centro moderato componente del Campo largo a vantaggio di una visione politica che rischia di riconsegnare un Consigolio regionale quasi fotocopia di quello uscente. Oggi – sottolinea Franco – manca un pezzo fondamentale: la componente riformista. Questo non è un dettaglio, è un fatto politico che impoverisce il dibattito e la qualità dell’offerta agli elettori pugliese. Non ci sarà spazio per quel voto di opinione che non trova alcun riferimento all’unica proposta riformista, liberaldemocratica, centrale nel centrosinistra rappresentata da Italia Viva e che farà aumentare l’astensionismo».
Insomma è, secondo il presidente di Italia Viva, una coalizione tutta spostata a sinistra. «Il centrosinistra pugliese non può appiattirsi sulle posizioni della sinistra radicale o del Movimento 5 Stelle e avrebbe dovuto coinvolgere i riformisti per bilanciare la proposta politica con i loro valori moderati, liberali e liberalsocialisti, anziché escluderli dalle proprie liste. Sarebbe stato opportuno già da questa campagna elettorale favorire le autorevoli candidature che Italia Viva in provincia di Bari aveva proposto e che sono rimaste in campo fino all’esclusione dell’ultim’ora».
A questo punto conseguentemente al ragionamento politico di Franco ci si sarebbe potuto aspettare quanto meno una presa di distanza da Decaro e dal centrosinistra. E invece no. «Nonostante ciò – dichiara Franco – esprimiamo comunque il nostro sostegno al candidato presidente Antonio Decaro in quanto ha da sempre rappresentato esempio e capacità di analisi e risoluzione dei problemi dei cittadini. E gli vogliamo concedere fiducia». Stefano Franco annuncia anche una prossima iniziativa di Italia Viva a cui parteciperà il candidato presidente.
E nella lunga lista degli esclusi non si può non citare il primo grande escluso, l’assessore regionale Fabiano Amati, questa volta fatto fuori dal Pd che ha preferito Mattarelli a lui con tutta la scia di veleni contro il segretario regionale De Santis. Amati comunque è approdato in Per la Puglia, una delle liste del presidente. Stessa lista dove sono approdate le due candidate della Bat, Irene Cornacchia e Daniela Maiorano, espulse dal Pd.
Della defenestrazione di Grazia di Bari, sbarcata poi in Avs e degli scambi al veleno con i vertici dei 5 Stelle ne scriviamo in queste pagine. Nel centrodestra ha fatto scalpore l’esclusione dell’ultim’ora di Raffaella Casamassima dalle liste di Fratelli d’Italia, nonostante un comitato elettorale già inaugurato e sicuramente dopo aver già speso qualche euro per una campagna elettorale bruscamente interrotta.










