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Politica Puglia

Verso le regionali, il voto marchigiano deciderà il candidato in Puglia per il centrodestra

È ancora una volta il segretario nazionale di Forza Italia e vicepremier, Antonio Tajani, a farsi carico di parlare sul tema delle elezioni regionali. In particolare per quelle tre regioni, Veneto, Campania e Puglia, in cui il centrodestra non ha ancora scelto i candidati presidente. «Ci sono delle cose che sono più urgenti, il dovere istituzionale prevale sull’attività politica di partito e siccome in quelle regioni non si vota domani mattina, prima vengono Marche e Valle d’Aosta, poi Calabria, poi Toscana, poi le altre tre. Si vota a fine novembre».

La prospettiva

Parole che preludono a un’altra ipotesi circolata ieri tra Palazzo Chigi e Montecitorio e cioè che si stia pensando a un election day per le tre regioni in cui non è stata ancora fissata la data delle urne. Un appuntamento che, sempre stando alle parole di Tajani, dovrebbe essere il 23 novembre, ultima data utile. Atteso che, in Puglia, a esempio, la legislatura arriva a naturale scadenza tra appena una settimana, il 20 settembre. Mentre, il presidente Michele Emiliano deve convocare le elezioni «nel periodo compreso tra la quarta domenica precedente e i sessanta giorni successivi il compimento del quinquennio o nella domenica compresa nei sei giorni successivi».

Così recita lo Statuto. Nello stesso è previsto anche che la legislatura «dura cinque anni dalla data delle elezioni» e siccome nel 2020 le urne sono state convocate il 20 e il 21 settembre ecco che si arriva alla previsione fatta da Tajani. Un percorso che fa felici anche i consiglieri regionali uscenti, i quali possono beneficiare di altri due mesi di indennità.

L’attesa

Di conseguenza, sempre stando alle parole del leader nazionale dei berluscones, si fa sempre più concreta l’idea che per la scelta dei candidati presidente bisognerà aspettare almeno il voto nelle Marche, previsto tra due settimane, domenica 28 e lunedì 29 novembre. Anche perché, le ultime rilevazioni statistiche indicano il presidente uscente Francesco Acquaroli, di Fratelli d’Italia, in crescita, con un vantaggio di sei punti sullo sfidante del centrosinistra, Matteo Ricci: 52 a 46 per cento.

Un dato che se dovesse essere confermato dagli elettori potrebbe spianare la strada al candidato della Lega, Alberto Stefani, per la guida del Veneto e a Mauro D’Attis di Forza Italia in Puglia. Mentre in Campania, forte della vittoria nelle Marche, Fdi potrebbe candidare il viceministro degli esteri Edmondo Cirielli.

Pertanto, con le parole del vicepremier se da un lato ancora non vi sono indicazioni precise sui prossimi candidati, dall’altro si chiarisce un percorso per individuarli che appare ancora lungo.

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