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Regionali in Puglia, il grido dai territori: «Bari non è asso pigliatutto. Vogliamo contare anche noi»

Non ci sta la sindaca dem di San Pietro Vernotico (Br), Maria Lucia Argentieri a fare solo da porta acqua e mette in chiaro le cose. «Da sindaca del Pd, raccolgo e rilancio l’appello del deputato, Claudio Stefanazzi: anche il Salento e la provincia di Brindisi devono essere protagonisti nella costruzione del futuro governo regionale»,…
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Non ci sta la sindaca dem di San Pietro Vernotico (Br), Maria Lucia Argentieri a fare solo da porta acqua e mette in chiaro le cose. «Da sindaca del Pd, raccolgo e rilancio l’appello del deputato, Claudio Stefanazzi: anche il Salento e la provincia di Brindisi devono essere protagonisti nella costruzione del futuro governo regionale», scrive. «Servono liste forti, radicate, rappresentative delle reali istanze del territorio. Sicuramente la conferenza programmatica è un punto di partenza, ma di conferenze programmatiche è piena la storia politica della nostra provincia». Oggi più che mai, spiega, «servono visione, coerenza e rispetto per i territori. La crisi che viviamo a Brindisi e provincia non si affronta con soluzioni imposte dall’alto, ma con una progettualità condivisa con chi quei luoghi li vive ogni giorno».

E ricorda a tutti quando fu costruita la centrale a carbone, a soli 50 metri dal confine di San Pietro Vernotico. Anche allora si parlò di tavoli e confronti. «Ma il prezzo più alto, in termini ambientali, sanitari e sociali, lo ha pagato il Sud di Brindisi. E troppe volte ci siamo sentiti abbandonati da una politica baricentrica, lontana dai bisogni reali delle nostre comunità». Per questo «rivendichiamo con forza una rappresentanza vera, fatta di donne e uomini che conoscono i territori, non di candidature calate dall’alto. Parlo da sindaca che ogni giorno ascolta le famiglie, si confronta con le difficoltà dello sviluppo, si batte per il diritto a una sanità e a una scuola di qualità, per il lavoro, per i giovani, per la legalità».

Equilibrio regionale

La candidatura di Antonio Decaro alla presidenza della Regione Puglia «per noi va benissimo, ma se vogliamo una Puglia più forte, dobbiamo renderla più equa e rappresentativa. Basta con un modello centrato solo su Bari. Anche il Salento ha diritto di esprimere la propria classe dirigente e i propri progetti».

Il sindaco dei sindaci e candidato governatore in pectore, Antonio Decaro, questa volta dovrà fare i conti con una classe dirigente giovane che vuole contare e non ci sta più a far recitare la parte del leone solo a Bari. E’ un umore malmostoso quello che anima la pancia del partito. I ritardi, l’attendismo, le logiche d’antan di questi giorni , si scontrano con il rinnovamento sbandierato.

Dai territori non ci stanno più a farsi rappresentare, a delegare ma vogliono essere la prima linea.
Intanto, ancora una volta, a distanza di pochi giorni, Antonio Decaro, è tornato ad appellarsi al “suo” popolo. In un post rilascia parole corredate da foto opportunamente ritoccate per enfatizzare la commozione in cui si immerge nelle città della Puglia da Nord a Sud presentando il suo libro «Vicino».

Intanto, la settimana che si apre oggi prevede un’agenda piena per il centrosinistra e soprattutto per il Pd. Infatti, venerdì 5 è attesa a Bisceglie, all’interno della festa regionale dell’Unità, la segretaria nazionale, Elly Schlein. Porterà sul palco il nome del candidato governatore? Per il momento è ancora un’incognita. Due giorni dopo, invece, l’ex sindaco di Bari è atteso a Reggio Emilia, alla festa nazionale dell’Unità, che quest’anno celebra i suoi ottant’anni.

Decaro parteciperà a un dibattito insieme al candidato presidente della Regione Campania, Roberto Fico, e la governatrice della Sardegna, Alessandra Todde. Sarà li non per parlare di Europa, ma per confrontarsi sui temi dei governi del territorio con due esponenti della galassia del Movimento 5Stelle. E’ ancora da annotare che, da giorni, sulle chat dei maliziosi pugliesi circola una biografia politica non autorizzata dell’esponente dem in cui viene annotato con perfidia quanto nel corso dei suoi incarichi spesso Decaro si sia “stancato” presto del ruolo a cui è stato chiamato e abbia allungato verso altre poltrone.

A esempio come proprio agli inizi della carriera, dopo appena due anni da assessore al Comune di Bari si candidò con i socialisti al Parlamento, senza essere eletto; o quando dopo appena due anni lasciò la poltrona di consigliere regionale, ottenuta alle elezioni del 2010, per farsi eleggere deputato. Un ruolo anche questo abbandonato dopo appena un anno per tornare al municipio di corso Vittorio Emanuele. Intanto Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni hanno un appuntamento già fissato: mercoledì sera sul palco del Monk per la festa di Avs. Ma c’è chi ipotizza una riunione, più o meno formale, anche prima.

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