I quattro candidati alla presidenza della Regione Puglia hanno sottoscritto oggi un manifesto per la legalità, impegnandosi a favore della trasparenza amministrativa e della lotta non repressiva alla criminalità organizzata. L’annuncio è stato dato dal candidato del centrosinistra, Antonio Decaro, durante un confronto pubblico organizzato dal quotidiano Repubblica a Bari.
«La mafia è come la gramigna, non è scomparsa nemmeno dal dibattito politico», ha dichiarato l’ex sindaco di Bari, confermando l’importanza di un patto trasversale. Anche lo sfidante di centrodestra, Luigi Lobuono, ha rimarcato l’universalità del problema: «La mafia non è di destra o di sinistra, è una questione che riguarda le persone perbene che devono tenere fuori tutto ciò che è criminale».
Un patto morale sulla base dei dati critici
Il documento, concepito come un «patto morale e politico», è nato su iniziativa dell’associazione Libera, del sociologo Domenico Mortellaro e dello scrittore Francesco Minervini.
La necessità di un impegno congiunto è sottolineata da dati allarmanti: secondo il rapporto di Libera “L’Italia sotto mazzetta”, la Puglia si posiziona al quarto posto in Italia per il numero di amministrazioni sciolte per infiltrazione mafiosa ed è la quinta regione per numero di inchieste avviate nel 2024 (4 indagini e 64 indagati).
Il manifesto si articola in 15 punti che chiedono ai candidati di:
- Promuovere la cultura della legalità e della trasparenza in ogni atto di governo.
- Garantire la massima trasparenza negli appalti e nelle nomine pubbliche.
- Valorizzare e riattivare a fini sociali i beni confiscati alle mafie.
- Tutelare chi denuncia episodi di criminalità.
- Rifiutare ogni condizionamento politico o elettorale riconducibile alla malavita.










