Si rompe il fair play tra i due maggiori candidati presidente alle imminenti elezioni regionali di domenica 23 e lunedì 24 novembre: ovvero Antonio Decaro per il centrosinistra e Luigi Lobuono del centrodestra.
Il motivo della polemica risiede in un breve filmato catturato durante la presentazione del candidato al Consiglio regionale con la lista «Popolari con Decaro» nella Bat alla presenza del leader di «Azione» Carlo Calenda, forza politica cui appartiene l’esponente politico di Barletta, Ruggero Mennea.
Ad un certo punto, Decaro dice a chiare lettere: «Io e Ruggero non vi stiamo chiedendo di votarci per la bella faccia nostra, vi chiediamo il voto su un programma concreto e se lo condividete venite a votare per noi. Attenzione, però, dovete scegliere le persone giuste. Perchè in questa regione contrariamente che in altre, o nei Comuni, il presidente non si può scegliere gli assessori dall’esterno, visto che la legge prevede che otto su dieci bisogna prenderli tra i consiglieri regionali. Se votate Ruggiero (Mennea) sono contento perchè votate per uno che sa lavorare e che mi accompagnerà per i prossimi cinque anni. Se votate per degli scappati di casa mi mettete in difficoltà perchè poi non saprò come fare», ha chiosato il leader della coalizione progressista.
Un assist colto al volo da Lobuono che ha invitato tutti i suoi candidati, ma anche i suoi sostenitori a diffondere il video per spiegare, annota il candidato presidente per il centrodestra, che «non si può votare per un candidato così arrogante che definisce anche i suoi stessi sostenitori, candidati nelle liste alla carica di consigliere regionale, degli ‘scappati di casa’. Chi si crede di essere?», puntualizza Lobuono.
L’iniziativa dell’imprenditore barese, quindi, anima una campagna elettorale che fino ad ora è stata caratterizzata con toni morbidi da parte di tutti i competitor. Anche su scelte decisive come le questioni legate all’ex Ilva o i problemi della sanità. Tanto che i due, insieme agli altri sfidanti, Sabino Mangano e Ada Donno, hanno svolto solo due confronti diretti e in entrambe le occasioni non si sono registrati scontri verbali, ma solo opinioni differenti rispetto alle domande che sono state loro poste. Oggi, si accende una polemica che, con ogni probabilità avrà irritato molti candidati del centrosinistra.










