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Regionali in Puglia, Emiliano spinge per la candidatura di Decaro che prende tempo

Superato lo scoglio del ministro Piantedosi sullo scioglimento del Comune di Bari, ora si attende solamente l’ufficialità per la candidatura alla Regione Puglia dell’ex sindaco Antonio Decaro. Ma secondo i ben informati l’annuncio non ci sarà. L’eurodeputato, infatti, non sarebbe ancora pronto e avrebbe preso tempo, almeno due mesi, prima di scendere in campo. Perché…

Superato lo scoglio del ministro Piantedosi sullo scioglimento del Comune di Bari, ora si attende solamente l’ufficialità per la candidatura alla Regione Puglia dell’ex sindaco Antonio Decaro. Ma secondo i ben informati l’annuncio non ci sarà. L’eurodeputato, infatti, non sarebbe ancora pronto e avrebbe preso tempo, almeno due mesi, prima di scendere in campo.

Perché così tanto? La domanda resta senza risposta considerando che il mondo civico, ex emilianista, si è portato avanti con il lavoro ed è sul punto di presentare il nuovo simbolo elettorale “Per Decaro” con lo sfondo rosso in attesa solo del via libera dei vertici di “Per la Puglia”, la civica che fa capo all’assessore Sebastiano Leo e ai consiglieri Saverio Tammacco e Mauro Vizzino. A spingere sull’annuncio è anche il presidente Emiliano tornato in pista dopo la convalescenza e ieri presente all’ospedale Riuniti di Foggia.

L’ipotesi Decaro

«Il nuovo presidente della Regione?», si è chiesto ieri il governatore pugliese davanti ai cronisti, «Io ho un nome (l’ex sindaco di Bari Antonio Decaro, ndr), lo sto coltivando da tempo, da quando era bambino. Vedo che è cresciuto bene». Un’investitura che in realtà Michele Emiliano ha ripetuto a più riprese negli ultimi anni, tanto da auspicare: «Spero che alla fine si decida, tutto ha il suo tempo», ma giustificando così il silenzio di Decaro: «Credo stia aspettando per rispetto, sa che devo finire il mandato, ci vuole ancora un anno, ed ha l’interesse che gli sbrighi tutto quello che devo sbrigare prima di consegnargli la regione. Siamo una squadra, siamo amici, siamo persone che si fidano l’uno dell’altro e che lavorano senza la pretesa di essere eterni. Del resto sarebbe stupido perché solo così ciascuno può svolgere il ruolo che si è meritato di svolgere sul campo».

Logica la conclusione. «Credo che Antonio Decaro si sia meritato di fare il presidente della Regione… se vorrà farlo».

Tra rinvii e accordi

Già, «se vorrà farlo», e perché non dovrebbe? Nessuno, al momento, è in grado di rispondere se non le indiscrezioni che vorrebbero un rinvio della decisione al prossimo aprile. Nel frattempo, però, continuano a ritmo serrato incontri segreti e accordi in via di definizione fra l’aspirante governatore di stanza a Strasburgo ed i partiti di centrosinistra, civiche comprese.

Antonio Decaro avrebbe intanto già dettato la linea e le sue condizioni con un chiaro intento di dare segnali di discontinuità dai dieci anni targati Emiliano, a partire dalla compilazione delle liste elettorali con un’epurazione annunciata dei fedelissimi del governatore in carica fra assessori e consiglieri uscenti.

Strategie e accordi

Il più classico degli spoil system finalizzato a far eleggere solo uomini di fiducia con un plotone di liste ai nastri di partenza per moltiplicare i portatori d’acqua. Una strategia ambiziosa che in ogni caso deve passare da un accordo con Emiliano destinato comunque ad essere determinante nella nuova legislatura considerando l’intenzione di candidarsi nelle liste Pd da consigliere con un posto già prenotato da presidente del nuovo consiglio regionale.

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