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Regionali in Puglia, Emiliano pronto a fissare la data: l’ipotesi è il 9 novembre

Così come prevede la legge, sono i presidenti delle Regioni che dovranno, con un proprio decreto, indire le elezioni per il rinnovo del consiglio e per la scelta del nuovo presidente. Così, se in Toscana, il governatore Eugenio Giani ha detto in modo esplicito di volerle convocare per domenica 12 e lunedì 13 ottobre o in subordine sette giorni dopo, Michele Emiliano avrebbe detto, ancora in forma ufficiosa, ai dirigenti dei partiti e dei movimenti politici che una data utile per aprire le urne in Puglia potrebbe essere quella del 9 novembre e del lunedì successivo.

Due giorni che, comunque, sono all’interno della finestra temporale prevista sempre dalla normativa vigente in cui dovranno essere indette le elezioni, visto che cinque anni fa si votò il 20 e 21 settembre.

La prospettiva

Se così fosse si andrebbe, quindi, a uno “spacchettamento” delle agende elettorali per le cinque regioni a statuto ordinario chiamate al voto il prossimo autunno e cioè, oltre alla Puglia e alla Toscana, la Campania, le Marche e il Veneto. Infatti, oltre a due diverse date per le regioni guidate da Eugenio Giani ed Emiliano, ambedue esponenti del centrosinistra, anche la regione del centro Italia, condotta da Francesco Acquaroli, di Fratelli d’Italia potrebbe andare al voto in solitaria.

Anzi, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe la prima, visto che si ipotizza una chiamata alle urne già per domenica 21 settembre e per lunedì 22. Un anticipo sostenuto dall’invio come emissario dei vertici del partito di via della Scrofa del direttore editoriale del Secolo d’Italia, Italo Bocchino, per «aiutare Acquaroli» in una campagna elettorale dall’esito incerto, stando ai sondaggi. Ovviamente, l’idea di evitare un election day viene vista con favore dal centrodestra, visto che, sempre secondo le previsioni statistiche, il centrosinistra sarebbe in vantaggio almeno in tre regioni su cinque.

La scelta

Così, lasciando libertà ai governatori, Emiliano sembrerebbe aver scelto il giorno della caduta del Muro di Berlino per il rinnovo della governance pugliese. Una data, dicono alcuni che hanno raccolto le motivazioni, che «aiuta la campagna elettorale, visto che, a differenza di cinque anni fa, quando fummo costretti a organizzarci in piena estate per colpa del Covid. Convocarle a novembre ci mette in condizioni di poter svolgere i cosiddetti comizi elettorali tra settembre e ottobre». Due lunghi mesi per spiegare ai pugliesi le ragioni dell’importanza di un voto che mai come questa volta si annuncia come “la fine di un ciclo” dopo vent’anni ininterrotti di governi di centrosinistra.

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