Anche a Vieste, dove si è recato giovedì scorso, a margine della presentazione del suo libro, dando forfait alla Conferenza programmatica del Pd a Bari, Antonio Decaro ha confermato che deciderà in merito alla «candidatura come presidente della Regione dopo aver risolto i problemi con Michele», ha confidato a esponenti di primo piano della provincia di Foggia, decisi ad accompagnarlo nella sfida regionale.
L’europarlamentare, però, annota un’altra considerazione e cioè che qualora non dovesse essere lui a correre per Lungomare Nazario Sauro di certo «non sarà Raffaele Piemontese. È impossibile», ha detto sempre ad alcuni dirigenti del civismo di Capitanata, che fanno riferimento al presidente della Provincia di Foggia, Giuseppe Nobiletti, da tempo in rotta di collisione con il vice presidente regionale e assessore alla sanità: quasi un modo per tranquillizzarli, ma anche per affermare che sia o no lui a correre per l’ente territoriale, di certo non starà alla finestra.
Anzi, è pronto a dir la propria anche nei confronti del Nazareno, dove, tra le questioni di Campania e Marche, la segretaria nazionale Elly Schlein è compressa in una manovra a tenaglia tra il Movimento 5Stelle di Giuseppe Conte e i riformisti tra cui il governatore della Campania Vincenzo De Luca che la tirano per le sue giacche a doppiopetto color pastello.
Il terreno
Grattacapi che le hanno fatto “appaltare” il lodo pugliese al fedelissimo capogruppo al Senato, Francesco Boccia: diventato a questo punto uno dei piani B se Decaro dovesse soprassedere. Anche se, proprio nel corso della riunione al Parco dei principi, più di qualcuno ha notato «il dinamismo della presidente del consiglio regionale Loredana Capone». Tanto da ipotizzare, spiega un dirigente dem, che «potrebbe essere una soluzione, visto che risolverebbe anche la questione di genere a Schlein, di cui Capone è una delle sostenitrici della prima ora, considerato che non ci sono candidate presidente donna, nemmeno in quel Veneto dove la sconfitta è data per acquisita».
Inoltre, l’esponente salentina è un’emilianista critica – basti ricordare lo scontro durante l’ultima sessione di bilancio regionale sull’emendamento Laricchia – come piacerebbe a Decaro, rispetto alle convergenze tra l’attuale presidente e Piemontese. Tuttavia, «Emiliano se così fosse dovrebbe indire le elezioni per l’ultima data utile, il 23 e 24 novembre«, perché a differenza dell’europarlamentare, «Loredana deve avere il tempo per organizzare la campagna elettorale», spiegano quanti iniziano a essere insofferenti della «questione amletica», come l’ha definita l’ex governatore e possibile candidato al consiglio regionale, Nichi Vendola, pochi giorni fa.