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Regionali in Puglia, Decaro: «Ora tocca a Vendola, altrimenti non comincia la campagna elettorale»

È andata in porto la mediazione del deputato Pd, Francesco Boccia, con il governatore Emiliano. Ieri, la diatriba estiva ha segnato un decisivo passo in avanti con il governatore uscente che rinuncia a scendere in campo, spianando la strada ad Antonio Decaro. Un gesto che ha incassato il plauso della segretaria nazionale del Partito Democratico,…
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È andata in porto la mediazione del deputato Pd, Francesco Boccia, con il governatore Emiliano. Ieri, la diatriba estiva ha segnato un decisivo passo in avanti con il governatore uscente che rinuncia a scendere in campo, spianando la strada ad Antonio Decaro. Un gesto che ha incassato il plauso della segretaria nazionale del Partito Democratico, Elly Schlein, intervenuta per la prima volta nella querelle estiva. «Emiliano si è messo al servizio del partito – ha dichiarato – rinunciando alla corsa e aprendo la strada a Decaro». Parole nette, che danno sostanza a un passaggio politico decisivo nella costruzione della coalizione di centrosinistra. L’ex sindaco di Bari viene così investito ufficialmente del ruolo di condottiero del Campo Largo pugliese che resta in fase di costruzione.

La Schlein lo definisce «il candidato più competitivo», capace di aver dimostrato «grandi doti amministrative» alla guida del Comune di Bari. Al tempo stesso non rinnega il ruolo di Emiliano, che per dieci anni ha governato la Puglia: «Continuerà a dare un prezioso contributo – ha sottolineato la segretaria – essendo stato protagonista di una fase di straordinario sviluppo e innovazione». Per lui, lascia intendere, si aprono prospettive di rilievo a livello nazionale, dentro o fuori il Pd. In realtà, l’accordo politico, dicono fonti vicine al governatore, presuppone un incarico da assessore esterno allo Sviluppo economico della futura giunta Decaro, in attesa di un seggio blindato in Parlamento nel 2027.

In aggiunta, Emiliano dovrebbe essere il coordinatore della campagna elettorale e sovrintendere alla compilazione delle liste. Un passo avanti, dunque, ma che non mette la parola fine nel complicato puzzle pugliese. Perché se Emiliano ha fatto un passo indietro, resta ancora da sciogliere il nodo del leader di Sinistra italiana, Nichi Vendola. Ed, infatti, a stretto giro arriva la replica di Antonio Decaro che, da candidato in pectore, non si limita a ringraziare il partito e il governatore per il gesto di generosità.

E subito rilancia: «Mi auguro che lo stesso gesto possa arrivare anche da Vendola e da Alleanza Verdi e Sinistra. Li considero alleati fondamentali, ma serve compattezza per aprire davvero la campagna elettorale e occuparci finalmente dei problemi dei pugliesi». La palla, a questo punto, passa proprio nella metà campo di AVS, che dovrà decidere se mantenere in lista l’ex presidente Vendola – la cui presenza è stata il motivo del veto di Decaro – o se fare un passo indietro per ricompattare il fronte progressista. Considerando che se Vendola non cede, il sacrificio di Emiliano non sarà valso a nulla. Una scelta non facile: da un lato il peso simbolico e politico di Vendola, dall’altro l’esigenza di non compromettere la candidatura del centrosinistra considerata più competitiva.

Il mosaico resta quindi incompleto: con Emiliano fuori dai giochi e Schlein che benedice la leadership di Decaro, la coalizione si avvicina alla svolta. Ma a bloccare il passo finale restano Vendola e i suoi alleati. Solo allora il centrosinistra potrà dirsi veramente unito dinanzi agli elettori pugliesi.

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