Non si chiarisce, anzi si complica con il passare dei giorni, lo scontro tutto interno al centrosinistra tra il governatore uscente Michele Emiliano e l’eurodeputato Antonio Decaro sugli assetti politici in vista delle prossime regionali. L’ex sindaco di Bari prende tempo, esprime riserve e mette paletti: non solo non gradisce la presenza nelle liste dell’ex governatore Nichi Vendola oltre che di Emiliano, ma a farlo irrigidire è anche anche la questione – delicatissima – delle nomine dei direttori generali da parte del presidente uscente.
Schlein rinuncia
Una matassa politica su cui neppure la segretaria nazionale del Partito democratico, Elly Schlein, ha voluto mettere mano: si è chiamata fuori, limitandosi a dire che non può impedire a Emiliano di candidarsi nelle liste del Pd. La palla è passata quindi alla segreteria regionale del Pd, che avrebbe già deciso, ma senza comunicarlo all’esterno.
La delusione di Emiliano
Intanto dall’entourage del governatore uscente traspaiono tensione e delusione. A parlare è la sequenza di fatti susseguitisi prima e dopo le elezioni europee del 2024. Secondo la versione degli emilianisti, dopo quelle elezioni l’ex sindaco di Bari e il governatore chiusero un accordo disegnando a tavolino il loro futuro politico: Decaro alla presidenza della Regione, Emiliano candidato consigliere in attesa delle politiche del 2027.
Tanto che alla trasmissione “Il Graffio”, su Telenorba, il governatore annunciò che si sarebbe «auto-riciclato» e che non avrebbe tentato la strada del terzo mandato. Il patto di ferro fu suggellato successivamente nella sede del Pd pugliese alla presenza dei parlamentari Francesco Boccia, Claudio Stefanazzi, Ubaldo Pagano e Marco Lacarra. Gli stessi invitati si ritrovarono a pranzo qualche mese in un ristorante di Bari per ribadire l’accordo politico.
Gli ultimi sviluppi
E così si arriva al presente, quando Emiliano agli inizi di giugno dando seguito a quell’intesa ha annunciato di candidarsi come «frate semplice» prestato al servizio della causa di Decaro. Dopo qualche settimana, però, il presidente della Commissione Ambiente dell’Unione europea lo avrebbe bloccato: «La tua candidatura mi fa ombra», avrebbe riferito a Emiliano, incontrandolo di persona e chiedendogli un passo indietro. Emiliano, dal canto suo, ha provato a rassicurarlo in tutti i modi, ma finora senza successo.
La tensione
Ieri Decaro è tornato da Bruxelles, ma non ha replicato né alla ricostruzione e nemmeno al pressing di Emiliano affinché sciolga la riserva a candidarsi. Ieri Decaro ha preso parte alla festa dell’Unità di Campi Salentina, mentre stasera sarà sul palco de “Il libro possibile” di Polignano a mare per presentare il suo libro “Vicini”. Un titolo che è un ossimoro rispetto al rapporto con il suo mentore Emiliano, che ora appare più lontano che mai.