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Regionali in Puglia, dalla Campania l’attacco al patto con il M5S: e il campo largo frena

Un accelerata ed una battuta d’arresto. Va avanti a singhiozzo la marcia di avvicinamento alla candidatura, se mai ci sarà, alla presidenza regionale per l’aspirante governatore Antonio Decaro. La sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha cancellato l’obbrobrio della norma anti sindaci, sembrava avesse accelerato i tempi della decisione. Gli strali di De Luca…
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Un accelerata ed una battuta d’arresto. Va avanti a singhiozzo la marcia di avvicinamento alla candidatura, se mai ci sarà, alla presidenza regionale per l’aspirante governatore Antonio Decaro. La sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha cancellato l’obbrobrio della norma anti sindaci, sembrava avesse accelerato i tempi della decisione.

Gli strali di De Luca

E invece l’altro giorno le parole del presidente campano De Luca hanno rimesso tutto in discussione. In una diretta social De Luca s’è scagliato contro l’accordo nel campo largo in Campania chiuso faticosamente dalla segretaria Pd, Shlein sull’ex presidente della Camera Fico in quota Cinque Stelle. Poi ha messo nel mirino Decaro gettando forti dubbi sulla sua candidatura in Puglia. «Appartiene alla categoria degli esponenti politici che si presentano come preti spretati, come brave persone», ha detto di Decaro il governatore campano per poi aggiungere: «Dopo un anno decide di dimettersi dal ruolo di presidente europeo della commissione ambiente.

La correttezza nei confronti degli elettori ha ancora un valore o no? Se chiedi il voto e dopo un anno decidi di fare quello che vuoi, stai offendendo e calpestando la volontà degli elettori». E ancora: «ricordo le lacrime calde dell’onorevole per l’aggressione contro il Comune, con la solidarietà di tutto il mondo delle autonomie. E ora si pretenderebbe anche di decidere chi non si deve candidare per non fargli ombra». Parole di fuoco a cui s’è aggiunta anche una frecciata al carico di potere accumulato dall’ex sindaco di Bari durante la sua carriera politica.

La reazione

L’affondo non è affatto piaciuto al diretto interessato che per ora preferisce non intervenire. In realtà l’obiettivo di De Luca è ricandidarsi in Campania come semplice consigliere regionale ed ottenere il via libera del Pd nazionale. Non a caso cita il caso Puglia con Emiliano e Vendola in procinto di candidarsi, ma osteggiati da Decaro. E così la partita ora si complica intrecciando i destini di Puglia, Campania, Marche e Toscana, affrontati nell’ultimo tavolo nazionale del centrosinistra.

In sostanza nei prossimi giorni i Cinque Stelle diranno la loro sul caso Matteo Ricci -candidato governatore in pectore nelle Marche- travolto da un’inchiesta giudiziaria riguardante finanziamenti elargiti ad un suo collaboratore quando era sindaco. Se, come sembra, la vicenda sarà ridimensionata arriverà il via libera alla candidatura sbloccando a cascata gli accordi nelle altre regioni. Dopo la risoluzione del caso Marche toccherà alla segretaria Pd Elly Schlein sbrogliare la matassa dando o meno il permesso a candidarsi agli ex governatori. Se il via libera arriverà per De Luca sarà impossibile fermare la candidatura del presidente Emiliano e del suo predecessore Vendola.

In caso contrario i tre dovranno farsene una ragione. A quel punto Decaro incasserebbe la condizione che aveva posto per scendere in campo alla guida del centrosinistra alle regionali. Questa settimana potrebbe essere decisiva e novità potrebbero arrivare dal tavolo nazionale del centrosinistra dove tutti i nodi degli ultimi mesi dovranno venire al pettine.

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